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Terremoto Turchia, l’Unione degli ingegneri: “Avvisammo di non costruire l’aeroporto sulla faglia”

Yildiz (Arrested Lawyers Initiative) alla Dire: "Il partito al governo alimenta la corruzione"

Pubblicato:06-02-2023 19:57
Ultimo aggiornamento:07-02-2023 13:08

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ROMA – “Vi avevamo detto di non costruire l’aeroporto sulla faglia“. Questa la critica mossa alle istituzioni dall’Unione delle camere degli ingegneri e degli architetti della Turchia (Türk Mühendis ve Mimar Odalari Birligi, Tmmob), dopo la notizia della chiusura dell’aeroporto internazionale di Hatay, tra Alessandretta e Antiochia. Il secondo terremoto di 7.6 gradi che ha colpito la Turchia – e che per l’autorità turca per le emergenze (Afad) è stato un sisma a sé e non un evento legato a scosse di assestamento dopo quello di 7.8 gradi verificatosi all’alba – ha infatti finito per spaccare a metà l’autostrada e le piste d’atterraggio, rendendo non solo impossibile raggiungere l’hub, ma anche le operazioni degli aeromobili, tra cui i velivoli impegnati nei soccorsi in un momento estremamente difficle per la popolazione.

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Alla testata Bianet il presidente della sezione di Ankara dell’Unione, Tezcan Karakus Candan, ha dichiarato: “La priorità assoluta ora è salvare vite, tuttavia è anche giusto fare una critica. Avevamo avvertito molte volte prima che l’aeroporto di Hatay venisse costruito, che il progetto sorgeva lungo la faglia. Ma nessuno ci ha ascoltato”.

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La provincia di Hatay in generale risulta una tra le più colpite dal sisma, con immagini che circolano sui media e i social che mostrano palazzi sventrati e ridotti a un cumulo di macerie, ed edifici che crollano in diretta. In un video è intervenuto, in lacrime, anche l’ex calciatore del Galatasaray Gökhan Zan, chiedendo soccorsi per Antiochia, sua città natale: “Vi prego. Hatay è in una situazione molto brutta. Nessun aiuto. Niente acqua. Nessuno può raggiungere nessuno. Stiamo cercando di fare qualcosa da soli, vi prego siate la nostra voce”.

D’altronde i danni agli edifici sono ingenti. Il governatore di Hatay ha annunciato ad esempio l’abbattimento di due ospedali pubblici, quello di Alessandretta e quello di Antiochia. “Ma non erano stati costruiti con i fondi antisismici?” si chiede un utente di Twitter. Un altro sempre in un tweet rilancia un articolo del settembre 2022 che informa della decisione della Banca mondiale di accordare al governo turco 512,2 milioni di dollari per rendere gli edifici più resilienti ai disastri naturali, come appunto i terremoti. “Che fine hanno fatto questi soldi, insieme alle tasse e ai fondi pubblici?” si domanda un terzo internauta.

In giornata è intervenuto anche il presidente della Tmmob di Hatay, Adnan Özçelik, che ha dichiarato: “Abbiamo sempre avvertito e detto alle autorità che la priorità doveva essere data agli edifici danneggiati e che questi edifici dovevano essere ristrutturati. Purtroppo le risorse economiche sono state utilizzate per realizzare dei mega progetti. Sono queste scelte alla base dell’enorme tragedia che stiamo vivendo oggi”.

All’agenzia Dire Ali Yildiz dell’organizzazione Arrested Lawyers Initiative, che si batte per i diritti di avvocati e giudici che finiscono in carcere per il loro lavoro, dichiara: “In tutta la Turchia sono crollati ospedali, uffici comunali, piste di atterraggio, ponti e persino edifici delle agenzie di emergenza provinciali. Queste immagini così cupe mostrano la corruzione diffusa e la mancanza di controllo“. Di questa situazione Yildiz accusa “il partito di governo Akp, che per anni ha alimentato il settore delle costruzioni e favorito le imprese edili ad esso vicine”. E nonostante le tante criticità che il Paese affronta, “si continua a costruire una centrale nucleare in coordinamento con la Russia”, conclude Yildiz.

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