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FOTO | Restituita ai suoi fasti la monumentale chiesa di San Potito a Napoli

Luogo di arte e cultura a cura dell’associazione Ad Alta Voce Ets, fondata dal maestro Carlo Morelli, è quartier generale del Coro della Città

Pubblicato:05-04-2024 18:59
Ultimo aggiornamento:05-04-2024 18:59
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NAPOLI – Dopo accurati lavori di ristrutturazione e restauro è stata restituita ai fasti di un tempo la monumentale chiesa di San Potito a Napoli. La chiesa – in via Salvatore Tommasi 1, nei pressi del Museo archeologico nazionale di Napoli (Mann) – vive come un luogo di arte e cultura a cura dell’associazione culturale e musicale Ad Alta Voce Ets, fondata e presieduta dal maestro Carlo Morelli, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.

LA PRESENTAZIONE DEI LAVORI

Il lavoro di recupero è stato presentato in conferenza stampa dal delegato arcivescovile Servizio per l’edilizia di Culto e direttore dell’Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi di Napoli Padre Giacomo Equestre; dal maestro Carlo Morelli; dall’architetto Daniela Rinaldini; dall’amministratore delegato della società Edildovi che ha effettuato il restauro della facciata Giovanni Donzelli; dal referente stakeholder Region Sud UniCredit Angelo Giovanni Pinto.

La chiesa di San Potito viene affidata nel 2017 da Sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe al maestro Morelli, al quale viene dato il compito di realizzare un progetto di restauro architettonico, strutturale e artistico di uno dei meravigliosi luoghi dell’immenso patrimonio culturale di Napoli. Morelli accetta la sfida, intuendo la potenzialità e la magia di questa chiesa, dove, tra le macerie, subisce il fascino delle opere di Nicolò De Simone, Giacinto Diano, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Pacecco De Rosa e Domenico Mondo.


Terminati i lavori di ristrutturazione e restauro di cappella, sacrestia e facciata, la chiesa di San Potito diventa subito fervente centro culturale con corsi di formazioni sull’arte e sull’architettura sacra destinati a giovani studenti che vogliono specializzarsi nella valorizzazione e promozione di beni artistici-sacri; laboratori di teatro e tecnico del suono per detenuti affidati e ragazzi provenienti da contesti socio-economici svantaggiati; un calendario di eventi aperti a cittadini e turisti, come la mostra immersiva di Claude Monet, la mostra immersiva di Vincent van Gogh, il concerto del compositore e musicista statunitense William James Basinski, il concerto di musica barocca con Mariagrazia Schiavo. La chiesa di San Potito, a cura dell’associazione Ad Alta Voce Ets, ha ospitato, inoltre, eventi solidali per Caritas e Save The Children.

LA ‘CASA’ DEL CORO DELLA CITTA’

La chiesa è anche il quartier generale del Coro della Città di Napoli, ideato e diretto dal maestro Morelli che, con 16 voci (soprani, mezzosoprani e tenori) e 7 musicisti, ha creato That’s Napoli Live Show, un progetto musicale, che propone coinvolgenti mash up tra grandi classici della canzone napoletana e hit internazionali con Tammurriata Nera e Eye of the tiger dei Survivor, ’O surdato innamorato e Roxanne dei Police, Comme facette mammeta e Hit the road Jack! di Ray Charles, ’O Sarracino e I will survive di Gloria Gaynor, Reginella, I want to break free dei Queen e Dancing Queen degli Abba, Luna rossa e Mas que nada di Sergio Mendes.

Il prossimo appuntamento con That’s Napoli Live Show, promosso e sostenuto dall’assessorato al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, è in calendario giovedì 25 aprile, alle 20. Ingresso gratuito.

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