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In Toscana, 7 morti e 300 sfollati. E torna il maltempo, Curcio: “Serviranno evacuazioni”

A Firenze Giani e Curcio fanno il punto sui drammatiche conseguenze del maltempo. Il capo della Protezione civile spegne la polemiche: "Allerta rossa o arancione prevedono attività simili"

Pubblicato:04-11-2023 14:04
Ultimo aggiornamento:05-11-2023 17:14
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alluvione toscana
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FIRENZE – Da questo pomeriggio tornano a peggiorare le condizioni meteo e per i territori toscani già alluvionati ci si prepara a gestire un ulteriore stress. Nel corso di una conferenza stampa, al termine di alcune riunioni con sindaci e istituzioni locali oltre che col presidente della Regione, il capo della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, spiega: “Si sta lavorando cercando di dare una soluzione rispetto a quelle che sono le possibilità, c’è un tema: il meteo andrà a peggiorare. Oggi dal pomeriggio fino a stanotte le condizioni peggioreranno. Probabilmente ci sarà bisogno, questo lo stabiliranno i sindaci, anche di evacuazioni preventive del territorio che è stato colpito. In questo senso si sta facendo il possibile per supportare le persone”.

I MORTI E I DISPERSI

Il bilancio delle vittime per ora conta sette persone. Alle prime sei vittime si è aggiunta ieri sera la settimana: un anziano di 73 anni rimasto folgorato nella sua abitazione a Prato. L’uomo sarebbe morto mentre cercava di staccare la luce in casa. Oggi sul bilancio delle vittime Curcio (che ha erroneamente fatto il numero di sei anzichè sette) ha invitato alla cautela: “Bisogna essere sempre molto, molto cauti. Non amo la questione dei numeri, perché ci sono dietro famiglie, situazioni particolari. Il bilancio delle vittime lo danno gli organi competenti, in particolare le prefetture, ad oggi ci risultano 6 persone decedute e ci sono 2 dispersi, poi abbiamo ancora il vigile del fuoco del bellunese anche lui disperso. Questo è il dato ufficiale, però riporto dati che provengono dagli enti che hanno la contezza e la responsabilità di darli”.

GLI SFOLLATI

“Il numero degli sfollati è ancora di 300 persone, ma il problema non è tanto dello sfollato nell’immediato. Il fatto che molte persone oggi sono in casa senza luce, acqua a me preoccupa. Quando noi arriviamo da quelle persone ci rendiamo conto nella loro autonoma decisione se preferiscono stare a casa e aspettare che l’acqua si abbassi o preferiscono spostarsi altrove”, afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani,che fa il punto insieme al capo nazionale della protezione civile, Fabrizio Curcio.


“ANCORA IN 14 MILA RAGGIUNGIBILI SOLO CON MEZZI ANFIBI”

“Abbiamo in questo momento ancora delle aree in cui c’è un problema di accessibilità, ci sono anche delle aree isolate dal punto di vista di raggiungimento solo coi mezzi anfibi. Sono le aree che toccano i comuni di Campi Bisenzio, per una popolazione che è ancora oggi di 10-12 mila persone che possiamo raggiungere solo col mezzo anfibio; vi è la località di Seano, a Carmignano, che coinvolge almeno 2 mila persone raggiungibili solo col mezzo anfibio”, afferma Giani.
“Nell’area di Seano- aggiunge- c’è anche un’altra problematicità, ovvero l’acqua che ristagna coinvolge anche l’impianto di potabilizzazione e di conseguenza manca l’acqua potabile in tutto il comune di Carmignano. Finché non si abbassa il livello e non possiamo raggiungere la centrale non possiamo fare il lavoro che deve essere fatto”.

LE ZONE PIÙ COLPITE

Le zone che restano più in sofferenza in Toscana, in conseguenza dell’intenso maltempo di giovedì sera, sono quelle di “Prato, Campi Bisenzio, una parte di Pistoia. Sono le zone dove abbiamo ancora acqua in quantità importante, soprattutto dove ci sono persone che vivono e migliaia di abitazioni”, spiega Curcio, parlando coi giornalisti durante un punto stampa dopo un incontro col presidente della Regione e i sindaci colpiti dalle esondazioni. Quelle zone, aggiunge, “sono la priorità massima, si sta lavorando non solo per assistere al meglio ma proprio per il ripristino della parte acquedottistica, elettrica e soprattutto cercare di convincere alcune persone che si trovano in una zona depressa, dove l’acqua non può essere tolta in 24 ore, di trovare una soluzione alternativa“. in particolare, aggunge, “bisogna lavorare molto sul territorio per stabilire le priorità soprattutto per le persone più fragili, per quelle che sono già fragili per problemi di salute e gli anziani che non possono stare in abitazioni dove non c’è energia ed acqua”, dice ancora Curcio.

GIANI: “EVACUAZIONI SARANNO DECISE CON I SINDACI”

“Lavoreremo attraverso una valutazione che è di buon senso e molto in contatto con i sindaci, sono coloro che conoscono al meglio il territorio e conseguentemente sono coloro che rispetto alle evacuazioni, sia di singole abitazioni nei casolari sparsi che di condomini più o meno grandi, hanno la percezione di quello che è più opportuno”, dice il presidente della Regione a proposito delle possibili evacuazioni.

LO STATO DI EMERGENZA

Il governo, ricorda Curcio, “ha dichiarato lo stato d’emergenza neanche a 24 ore dell’evento, io sto firmando la prima ordinanza di protezione civile in accordo con la Regione Toscana che consentirà anche il contributo anche a chi nell’ambito di quelle province e in quei territori ha necessità di spostarsi. Come al solito si mette in piedi un sistema che poi vede anche la collaborazione del cittadino, che ovviamente subisce un disagio non banale, ma che bisogna affrontare”.

ALLERTA ROSSA O ARANCIONE

“Se andiamo a ben vedere tra un allarme arancione o rosso le attività sono molto simili. Se si vanno a leggere gli impatti di un’allerta arancione prevede rischi per la vita umana e pericoli importanti. Se poi ci sarà bisogno in futuro, al di là di quello che è avvenuto qui, di rivedere il sistema dell’allertamento ed il codice colori, lo facciamo nei tavoli opportuni. Adesso non credo che in questo momento sia l’elemento fondamentale, francamente fra un arancione ed un rosso quello che fa la differenza è quello che è accaduto”.
Così il capo nazionale della protezione civile, Fabrizio Curcio, risponde ai giornalisti che gli chiedono se a suo avviso sia da rivedere il sistema delle allerte come chiedono alcuni sindaci toscani colpiti dal maltempo di giovedì scorso, quando l’allerta diramata era di colore arancione e non rosso. “Quello delle allerte- prosegue- è un altro tema su cui sarebbe bene ragionare non quando avvengono le cose ma prima. Abbiamo un sistema di allertamento nazionale che ci viene invidiato nel mondo, siamo il Paese che riesce con una codificazione a livello nazionale a definire alcuni parametri ed alcune azioni ed attività”.

I VOLONTARI IN CAMPO

Curcio assicura che non mancherà il supporto dei volontari nel gestire le operazioni di assistenza di chi si trova nelle aree ancora sott’acqua. “Oggi stesso abbiamo più di 1.000 volontari che stanno lavorando- conferma- ci sono sei colonne mobili in arrivo, cinque colonne mobili di volontariato nazionale, quindi i mezzi ci sono. Il tema vero è l’impiego dei mezzi in un territorio molto ampio, per questo abbiamo chiesto anche il rafforzamento dei centri di coordinamento per sapere bene come si impiegano i mezzi. Ci vuole il coordinamento di ogni sindaco che stabilisca un po’ le priorità, su questo il livello nazionale è disponibile a mobilitare ulteriori risorse”.

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