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VIDEO | Clima, Adaptation per rilanciare ‘giornalismo costruttivo’

Il 5 giugno a Milano la presentazione. Merola: "Parliamo a tutti"

Pubblicato:04-06-2019 15:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:22

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ROMA – “Il progetto ‘Adaptation’, adattamento al cambiamento climatico, nasce con una modalità di racconto nuova, vuole fare un nuovo giornalismo che sia inclusivo. Il racconto sarà essenzialmente online, su una piattaforma e non un semplice sito. Sarà un webdoc cioè un documentario che riunirà al suo interno tutta una serie di contenuti – video, interviste, foto, infografica, mapping – per parlare veramente a tutti senza lasciare indietro nessuno”. Marco Merola, giornalista e divulgatore scientifico, spiega in una intervista alla Dire il progetto che verrà presentato domani alle 11 al Museo Civico di Storia naturale di Milano.

“La piattaforma sarà online all’indirizzo www.adaptation.it, sarà inizialmente in italiano ed inglese, e – prosegue Merola – racconterà delle storie di adattamento al cambiamento climatico che io ed uno staff di giovani colleghi stiamo raccogliendo in giro per il mondo in alcuni Paesi che per noi sono particolarmente importanti da raccontare. L’Olanda, ad esempio, che sarà la prima puntata, è molto avanti nel discorso del management delle acque: ha sviluppato una tecnologia importante per capire come si sopravvive quando il mare si alzerà. Allo stesso modo abbiamo raccontato come in Israele, che ha una grande parte del proprio territorio desertica, si riesce a sopravvivere e addirittura ad installare le comunità, a piantare degli alberi, a fare allevamenti: loro stanno abitando il deserto. Questo è importante perché il deserto, per via del cambiamento climatico, sta avanzando e ci sono già parti dell’Italia meridionale come Calabria, Sicilia, Puglia, che sono interessate da un processo di desertificazione”.


Nel racconto ci sarà spazio anche per “tutte le realtà italiane che sono più virtuose da questo punto di vista. Andremo, poi, in Canada e in Alaska per raccontare le migrazioni climatiche nel nord del mondo per via dello scioglimento dei ghiacci, e così via in tanti altri Paesi”.

Si tratta, sottolinea Merola, di “un progetto di ‘giornalismo costruttivo’: mentre i media di tutto il mondo, anche quelli italiani, rilanciano sempre notizie catastrofiste con l’unica ottica dell’apocalisse climatica – non che non sia vero e ce lo dicono gli studi scientifici – che crea un problema di confidenza perché le persone quando vedono e leggono solo servizi di questa natura perdono un po’ la speranza invece – conclude – bisogna aiutare i cittadini ad aiutarsi”.

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