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Aumento dei tumori giovanili, Aiom: “Attenzione allo stile di vita”

Incremento di casi di tumore nelle giovani donne nel cancro della mammella, di tumore del colon-retto in uomini e donne e di tumore alla prostata negli uomini

Pubblicato:04-04-2024 16:12
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 18:00

tumori giovanili
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ROMA – “Abbiamo dei dati abbastanza vaghi in merito, allo stesso tempo c’è però da dire che chi, come noi, fa clinica sul campo e vede i pazienti ha la sensazione importante che negli ultimi anni ci sia stato un incremento di casi di tumore soprattutto alla mammella nelle donne di età inferiore ai 50 anni, cosa abbastanza rara fino a dieci/quindici anni fa, e di tumore al colon nelle persone under 50. Ma che questo sia dovuto ad un reale incremento statisticamente significativo, al momento, non è possibile affermarlo”. A dirlo il presidente della Fondazione AIOM (Associazione italiana di Oncologia Medica), Saverio Cinieri, interpellato dalla Dire in merito all’aumento (negli ultimi 30 anni) dei casi di tumore tra gli under 50, di cui si sta discutendo molto in questi giorni. Da quanto apprende la Dire, intanto, l’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) pubblicherà presumibilmente a breve un focus (estratto da un lavoro più ampio, avviato già lo scorso anno) sull’incidenza dei tumori nella fascia d’età 29-49 anni. “Stiamo lavorando insieme ad AIRTUM a questa possibilità- conferma Cinieri- perché dobbiamo essere sicuri prima di poter affermare che ci sia un aumento dell’incidenza tra i giovani. E per essere sicuri dobbiamo prima avere dei numeri certi, con un denominatore certo”.

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Ma perché, allora, negli ultimi tempi il tema è tornato così alla ribalta? “Tutto nasce da un articolo pubblicato dal ‘British Medical Journal’ nel novembre 2023- risponde Cinieri- che, rifacendosi a dati mondiali, evidenziava l’incremento dei casi di tumore (in particolare di alcuni) tra i giovani sotto i 50 anni. Il primo vero problema di questo articolo, ripreso poi dalla stampa laica statunitense nei primi mesi del 2024, è che riguarda Paesi in cui c’è un incremento notevole della popolazione giovanile. Se noi facciamo una operazione di tipo banalmente matematico e non abbiamo il denominatore, cioè quanti giovani esistono in un Paese, per esempio in Italia, non possiamo renderci conto di quanto realmente è questo incremento perché è un dato spurio”. Da molti anni, prosegue Cinieri, “ci siamo accorti che c’è un incremento di casi di cancro nella popolazione più giovane rispetto al passato e i ricercatori stanno cercando di capire il perché. I motivi a cui si tende sono gli incorretti stili di vita. Sicuramente c’è un incremento di casi di tumore nelle giovani donne nel cancro della mammella, di tumore del colon-retto in uomini e donne e di tumore alla prostata negli uomini: in tutte e tre le neoplasie sicuramente c’è una componente che riguarda lo stile di vita sbagliato”.


ATTENZIONE ALLO STILE DI VITA

Alcuni anni fa, intanto, i “colleghi statunitensi pubblicarono un dato interessante che dimostrava come l’incremento dei casi nei giovani sotto i 40 anni sia correlato all’obesità infantile. Noi abitiamo in un Paese, l’Italia, in cui le Regioni, soprattutto del sud, hanno un tasso di obesità infantile drammatico. Nell’ordine ci sono Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Questo tasso sta incominciando ad arrivare ai famosi anni di sviluppo, cioè i ragazzini obesi di 20/30 anni fa stanno cominciando ad entrare nell’età anagrafica a rischio. Quindi dovremmo cominciare a lavorare sull’obesità infantile e sul consumo di frutta e verdura: noi siamo uno dei Paesi al mondo che produce più frutta e verdura ma al sud, per esempio, abbiamo un tasso critico di consumo spaventoso. Quindi esportiamo frutta e verdura in tutta Europa ma non la mangiamo noi, soprattutto gli adolescenti”. L’altra questione riguarda l’incremento di fumo nei giovani ma soprattutto nelle giovani donne: dopo una diminuzione importante negli anni scorsi, oggi sta di nuovo crescendo. “Tra l’altro- spiega Cinieri- è da tenere in considerazione anche il fumo della sigaretta elettronica, che nei ragazzi sono l’anticamera della sigaretta classica”.

Inoltre, l’alcol: le regioni del nord Italia hanno un consumo di alcol superiore alla media italiana. “Molti adolescenti, soprattutto le giovani donne, consumano tanto alcol come ‘social drinker’, in particolare ‘shottini’ con alcol di dubbia origine e con coloranti. E noi sappiamo che le donne eliminano l’alcol per la metà rispetto agli uomini”. E ancora: l’attività fisica. “Tutti i programmi di attività fisica, compresi quelli scolastici, sono in diminuzione nelle giovani generazioni”. Infine, l’alimentazione legata agli attuali stili di vita: “I genitori spesso lavorano entrambi e non hanno più tempo di cucinare e questo porta ad un elevato consumo di cibi industriali con conservanti ma anche di frutta e verdura fuori stagione. Se mangiamo peperoni a dicembre e non in estate, quando vengono prodotti, c’è un problema. Pensiamo al modo in cui vengono conservati. Nessuno al mondo sa quante queste sostanze aggiunte a frutta e verdura possono essere tossiche”, conclude Cinieri.

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