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Commissione femminicidio, ‘il sogno di una legge quadro’

Presidente Valente: "Non è un fenomeno emergenziale, ma strutturale"

Pubblicato:04-04-2019 11:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:19
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ROMA – “Il sogno di questa commissione d’inchiesta sul femminicidio e’ una legge quadro sulla violenza di genere”. Uno strumento per sistematizzare “i tanti interventi che si sono sommati nel corso del tempo”. Lo ha annunciato Valeria Valente (Pd), presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio che, questa mattina, alla presenza tra gli altri di Donatella Conzatti (Fi) e Cinzia Leone (M5s), ha presentato in Sala Nassirya al Senato, le linee programmatiche del lavoro della Commissione. Collegialita’, trasversalita’ interna e dialogo con il mondo delle associazioni fuori dal Parlamento il metodo che la presidente ha ribadito in premessa all’agenda di lavoro all’orizzonte.

“La Commissione- ha spiegato Valente- ha il compito di indagare e monitorare eventuali vuoti normativi, l’impatto delle leggi ricordando che la violenza contro le donne, che si manifesta in ambito privato e domestico, e’ un fenomeno pubblico ed è strutturale”. Un lavoro che prosegue nel solco di quanto fatto dalla precedente Commissione d’inchiesta e che si traduce in “suggerimenti che la Commissione puo’ dare al Parlamento. Anche se lavoriamo al Senato- ha aggiunto Valente- alla Camera abbiamo tante alleate”. 

L’organizzazione della Commissione e’ strutturata su specifici gruppi di lavoro, che rientrano nel quadro delle linee della Convenzione di Istanbul e delle cosiddette ‘4 P’: protezione, prevenzione, procedimento contro i colpevoli e politiche integrate.


“Coordino direttamente- ha detto la presidente- il gruppo che si occupa della ‘punizione’ e le priorita’ su cui vigileremo e accenderemo un faro sono il raccordo tra procedimento penale e civile, il lavoro delle CTU nei tribunali, il bilanciamento di attenuanti e aggravanti. Ma ci occuperemo anche di molestie sul lavoro, delle donne con disabilita’ e straniere”.

Ha chiarito Valente: “Non commentiamo le sentenze, ma i vulnus normativi e vigiliamo sulla formazione dei magistrati. Per questo partiamo dall’universita’ e avremo a breve un incontro a Potenza sulle buone pratiche messe in campo in tal senso. Abbiamo gia’ avviato audizioni con i giudici, ad esempio con il giudice di Cassazione Elisabetta Rosi”. Di rieducazione e riabilitazione degli uomini violenti ha parlato Donatella Conzatti, che ha indicato l’obiettivo di “riuscire a rendere obbligatoria la frequenza di corsi di rieducazione per i maltrattanti”.

In materia di prevenzione e modello culturale si e’ espressa, poi, Cinzia Leone che ha evidenziato la “mercificazione del corpo femminile nella pubblicita’” come un rischio e “per questo- ha detto- audiremo Agcom”. “Cercare di arrivare al punto piu’ avanti possibile, senza dividerci. Lavoriamo nella fiducia reciproca”, l’invito conclusivo che la presidente Valente ha rivolto alle numerose associazioni presenti in sala Nassirya.

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