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Caso Salis, il ministro ungherese: “Spero riceva la giusta punizione”. Tajani: “In Ue vanno rispettate le regole di detenzione”

Péter Szijjártó: "Non è una martire, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti nelle strade"

Pubblicato:29-02-2024 13:56
Ultimo aggiornamento:02-03-2024 12:54
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caso salis
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di Mirko Narducci e Sausan Khalil

ROMA – “Non c’è alcuna interferenza da parte italiana, lo abbiamo sempre detto e dimostrato, ci siamo preoccupati di ciò di cui ci dobbiamo preoccupare ovvero della tutela dei diritti di un detenuto. Lo facciamo per la signora Salis come lo facciamo per tutti i detenuti italiani nel mondo. Vanno rispettate all’interno dell’Unione Europea le regole per quanto riguarda la detenzione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al convegno ‘Indipendenza energetica dal 2050. La parola alle imprese: come riuscirci’, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati.
“Siamo garantisti e in costante contatto con la famiglia- ha aggiunto Tajani- Ieri ho consegnato un documento scritto al ministro degli Esteri ungherese per dirgli quello che noi possiamo fare e che, qualora venissero concessi gli arresti domiciliari, alla signora Salis deve essere garantita comunque la sicurezza sua e quella dei suoi familiari”.

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Le parole di Tajani arrivano all’indomani delle affermazioni del ministro degli Esteri ungherese, che hanno agitato non poco l’opposizione. Per Péter Szijjßrtó, infatti Ilaria Salis “è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti nelle strade, che hanno scosso le opposizioni”. Un concetto riportato anche sull’account Twitter del portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs: “È sorprendente che dall’Italia si cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese”, ha dichiarato il ministro Péter Szijjártó. “Questa signora, presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti nelle strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Questo non è stato un crimine commesso per capriccio ma un atto ben pensato e pianificato. Hanno quasi ucciso delle persone in Ungheria, e ora lei viene raffigurata come una martire. Spero sinceramente che questa signora riceva la meritata punizione in Ungheria“, ha affermato Szijjártó, criticando i media italiani per non aver mostrato il punto di vista delle vittime ma solo quello di Salis.

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