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Ngo invests in training and entrepreneurship to change the country’s slums

In an interview with the Dire Agency, the Ngo's director of operations, Nina Rentel, spoke about the organization's history and objectives

Pubblicato:04-02-2021 16:26
Ultimo aggiornamento:04-02-2021 17:04
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by João Marcelo

SAN PAOLO OF BRAZIL – Eduardo Lyra dreamed of changing the reality of the place where he was born and, for this, in 2011, he started giving lectures in schools in the periphery to talk and motivate young people.  Since then, the project has expanded.  The result was the creation, on the east side of the city of São Paulo, of the Ngo Gerando Falcões.

In an interview with the Dire Agency, the NGO’s director of operations, Nina Rentel, spoke about the organization’s history and objectives.  “Gerando Falcões was born in the far east of São Paulo, in a region known as Alto Tietê, where we are today. It all started with the dream of our founders to change the reality of the favelas in which they were born. So, we started doing workshops  of culture, sport, professional qualification and, little by little, we were looking for ways to strengthen the institution’s management. We were never satisfied with the fact that the third sector is seen as something that is not so good or that does not offer excellent management  It is a stigma that exists. Today we are an institution that serves approximately 1700 children and young people with a lot of quality “.


The director says that after reaching this number of people, other questions came up.  “When we reached that level, there was a provocation in the sense of how we can take this experience to other Brazilian leaders and enhance other social projects that can impact other favelas in our territory? So we are looking for people who have this desire to change reality  of the country and, with that, create a network that works towards this objective “.

Another important issue for the generation and circulation of income within the favelas is entrepreneurship.  In 2020, there was a 14.8% increase in the number of individual microentrepreneurs (MEI’s), according to data from the Entrepreneur Portal (official website of the federal government for the registration of MEI’s).  In an interview with IstoÉ Dinheiro, a national magazine with a focus on economic issues, the CEO of Sebrae (Brazilian Micro and Small Business Support Service), Carlos Melles, says that this increase in the number of MEI’s reveals a need.  “Unemployment is driving people to become entrepreneurs. Not because of a genuine vocation, but because of the need to survive.”

Slums and peripheries have always had entrepreneurship as a possibility for generating income, this is more evident during the Covid-19 pandemic.  This reinforces the perception that the people who live in these places do not act only out of necessity, but that they have a true vocation for entrepreneurship, as the director of operations at Gerando Falcões says. 

“Entrepreneurship is something very strong. This word has come to be used all over the world, but the population of the favela has always been very entrepreneurial, the conditions imposed on them make them use the most creative way of trying to generate income for themselves and for them.  So we know that entrepreneurship is born in the favelas. Today we see this as something that has to be strengthened. We have many projects to support entrepreneurship, as there are already many people undertaking, but with almost no support.  We have microcredit and training projects and almost all of our units work with professional qualifications, both to position young people in the job market and to provide conditions for them to be able to undertake “.

L’ONG CON I MICROIMPRENDITORI: COSÌ CAMBIANO LE FAVELAS

di João Marcelo

SAN PAOLO DEL BRASILE – Eduardo Lyra sognava di cambiare la realtà del luogo dove era nato e per questa ragione, nel 2011, ha iniziato a organizzare conferenze nelle scuole di periferia per parlare con i giovani e motivarli. Da allora, il suo progetto si è esteso. Il risultato è stata la creazione, nella zona est della città di San Paolo, della ong Gerando Falcoes.
In un’intervista con l’agenzia Dire, della storia e degli obiettivi dell’organizzazione parla la sua direttrice delle attività, Nina Rentel. “Gerando Falcoes era nato nell’estremo est dello Stato di San Paolo, in una zona nota come Alto Tietê dove ci troviamo oggi” racconta. “È cominciato tutto con il sogno dei nostri fondatori di cambiare la realtà delle favelas nelle quali erano nati. Per questo, noi abbiamo cominciato facendo workshop sulla cultura, lo sport, la qualificazione professionale e poco a poco abbiamo iniziato a cercare modalità per rafforzare la nostra organizzazione”.

Rentel ricorda che lei e i suoi collaboratori non erano “mai soddisfatti del fatto che il terzo settore fosse visto come un comparto non efficace o non in grado di offrire una gestione eccellente”. La direttrice, al contrario, era convinta che si trattasse di “una stigmatizzazione”. Oggi infatti, dice Rentel, l’ong è “un’istituzione che assiste circa 1.700 tra bambini e giovani e che lo fa con grande qualità”. La direttrice di Gerando Falcoes, un nome che allude ai falchi e a chi come loro può volare alto, sottolinea che dopo aver raggiunto questo numero di persone sono venute a galla altre questioni.

“C’è stata una sollecitazione rispetto a come portare questa nostra esperienza ad altre leadership brasiliane e come sostenere altri progetti sociali che potessero avere una impatto su altre favelas del nostro territorio”. Secondo Rentel, la ong “sta cercando persone che abbiano voglia di cambiare la realtà del Paese” e “di creare una rete che operi in funzione di questo obiettivo”.

Un’altra questione importante per generare reddito all’interno delle favelas è quella relativa all’imprenditorialità. Nel 2020 il numero di microimprenditori individuali (Mei’s) è aumentato del 14,8 per cento, stando ai dati del Portal do Empreendedor, un sito del governo federale. In un’intervista con IstoÉ Dinheiro, una rivista di economia con tiratura nazionale, il direttore-presidente del Servico Brasileiro de Apoio as Micro e Pequenas Empresas (Sebrae), Carlos Melles, afferma che l’aumento nel numero dei Mei’s rivela una necessità. “La disoccupazione sta portando le persone a diventare imprenditori” evidenzia Melles. “Non è per via di una vocazione genuina ma per una necessità di sopravvivenza”.

Le favelas e le periferia hanno sempre contato sull’imprenditorialità per la creazione di reddito, e questo è ancora più evidente durante la pandemia di Covid-19. Il fenomeno ha rafforzato la percezione che le persone che vivono in questi luoghi non operano solo in base alle loro necessità, ma che possiedono una vera vocazione per l’imprenditorialità, come evidenzia la direttrice di Gerardo Falcoes. “La spinta a cominciare con imprese proprie è molto forte” la sua tesi. “Il concetto dell’imprenditorialità si utilizza ormai in tutto il mondo, ma la popolazione delle favelas ha sempre avuto questo spirito: le condizioni che gli sono state imposte hanno fatto sì che attingesse a una forma più creativa di generare entrate per le famiglie” dice Rentel. “Di fatto noi sappiamo che l’imprenditorialità è nata nella favelas e oggi vediamo questo aspetto come qualcosa che deve essere ulteriormente rafforzato”.

La direttrice dice che l’ong dispone di molti progetti di appoggio a queste imprese e che ci sono anche molte persone che stanno già iniziando anche se praticamente senza sostegno alcuno. Rentel conclude: “Abbiamo progetti di microcredito, progetti di formazione e quasi tutte le nostre unità lavorano con qualifiche professionali, sia per collocare i giovani nel mondo del lavoro, sia per fornire loro condizioni che gli permettano di avviare la propria impresa”.

ONG INVESTE EM QUALIFICAÇÃO E EMPREENDEDORISMO PARA MUDAR A REALIDADE DAS FAVELAS E PERIFERIAS DO PAÍS

por João Marcelo

SÃO PAULO DO BRASIL – Eduardo Lyra sonhava em mudar a realidade do lugar onde nasceu e, para isso, em 2011, começou a dar palestras em escolas da periferia para conversar e motivar os jovens. Desde então, o projeto se expandiu. O resultado foi a criação, na zona leste da cidade de São Paulo, da ong Gerando Falcões

Em entrevista à Agência Dire, a diretora de operações da ong, Nina Rentel, falou sobre a história e objetivos da organização. “A Gerando Falcões nasceu no extremo leste de São Paulo, em uma região conhecida como Alto Tietê, onde estamos até hoje. Tudo começou com o sonho dos nossos fundadores em mudar a realidade das favelas na qual eles nasceram. Então, nós começamos fazendo oficinas de cultura, esporte, qualificação profissional e, aos poucos, fomos buscando formas de fortalecer a gestão da instituição. A gente nunca se contentou com o fato do terceiro setor ser visto como algo que não é tão bom ou que não oferece uma gestão de excelência. É um estigma que existe. Hoje nós somos uma instituição que atende aproximadamente 1700 crianças e jovens com muita qualidade”.

 A diretora afirma que depois de alcançar esse número de pessoas outros questionamentos vieram à tona. “Quando nós chegamos nesse patamar, houve uma provocação no sentido de como nós podemos levar essa experiência para outras lideranças brasileiras e potencializar outros projetos sociais que podem impactar outras favelas no nosso território? Por isso estamos buscando pessoas que tenham essa vontade de mudar a realidade do país e, com isso, criar uma rede que trabalhe em prol desse objetivo”.

Outra questão importante para a geração e circulação de renda dentro das favelas é o empreendedorismo. Em 2020 houve um aumento de 14.8% no número de microempreendedores individuais (MEI’s), de acordo com dados do Portal do Empreendedor (site oficial do governo federal para o registro de MEI’s). Em entrevista a IstoÉ Dinheiro, revista de circulação nacional com foco em assuntos econômicos, o diretor-presidente do Sebrae (Serviço Brasileiro de Apoio às Micro e Pequenas Empresas), Carlos Melles, afirma que esse aumento no número de MEI’s revela uma necessidade. “O desemprego está levando as pessoas a se tornarem empreendedoras. Não por vocação genuína, mas pela necessidade de sobrevivência”.

As favelas e periferias sempre tiveram o empreendedorismo como possibilidade de geração de renda, isso fica mais evidente durante a pandemia da Covid-19. Isso reforça a percepção de que as pessoas que vivem nesses lugares não agem somente pela necessidade, mas que possuem verdadeira vocação para o empreendedorismo, como conta a diretora de operações da Gerando Falcões. “O empreendedorismo é algo muito forte. Essa palavra passou a ser utilizada no mundo todo, mas a população da favela sempre foi muito empreendedora, as condições que lhes são impostas faz com que utilizem a forma mais criativa de tentar gerar renda para  si e para suas famílias. Então, a gente sabe que o empreendedorismo é nato nas favelas. Hoje nós vemos isso como uma coisa que tem que ser potencializada. Temos muitos projetos de apoio ao empreendedorismo, pois já tem muita gente empreendendo, porém sem quase apoio nenhum. Temos projetos de microcrédito, de capacitação e quase todas as nossas unidades trabalham com qualificação profissional, tanto para posicionar o jovem no mercado de trabalho, quanto para dar condições para ele poder empreender”.

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