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ROMA – Non è lo strano senso dei centristi per i ritardi – leggendari quelli di Francesco Rutelli, invidiabili anche quelli di Renzi – che ha spinto Carlo Calenda a presentarsi all’appuntamento delle 11 alla Camera con oltre mezz’ora di ritardo. Tanto più che Enrico Letta, a Montecitorio c’era arrivato con mezz’ora di anticipo. Una vera e propria pre-trattativa ha tenuto impegnato il segretario di Azione che ha messo a dura prova la pazienza del leader dem – in attesa con Simona Malpezzi, Debora Serracchiani e Marco Meloni in Sala Berlinguer- per la definizione degli ultimi dettagli. Alle 11 e 30 è arrivata alla Camera la delegazione di Più Europa, con Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi. Quindi 5 minuti dopo Calenda e i delegati di Azione. Intanto Emma Bonino, pochi minuti prima delle 11, aveva spiegato a Rainews che non riteneva credibile un mancato accordo.
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