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Sgarbi al Maxxi, arrivano le scuse di Giuli: “Nessun posto per turpiloquio e sessismo nei luoghi della cultura”

Il presidente del Maxxi chiede scusa e dà ragione al ministro Sangiuliano. Si dice "rammaricato" e spiega: "Non era previsto andasse così, i presupposti erano diversi, doveva essere una libera e mite conversazione"

Pubblicato:02-07-2023 15:13
Ultimo aggiornamento:05-07-2023 14:08

museo maxxi_direttore alessandro giuli
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ROMA – Alessandro Giuli si scusa con i dipendenti del Maxxi e con “tutti coloro che legittimamente si sono sentiti offesi” da quanto accaduto sul palco del Maxxi, il Museo, lo scorso 21 giugno, con Vittorio Sgarbi che si è lasciato andare in una catena di parolacce e volgarità. Il presidente del Maxxi, da ieri nella bufera dopo il polverone sollevato dalla notizia di quanto accaduto durante la serata di inaugurazione della stagione estiva (in cui appunto è andato in scena il turpiloquio), risponde alle polemiche facendosi intervistare ai microfoni del Tg1. Si dice dispiaciuto e afferma di sottoscrivere in pieno quanto detto stamattina dal ministro Gennario Sangiuliano: “Il turpiloquio, il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in partcolare nei luoghi della cultura”.

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Si aspettava che la serata potesse andare così? “Non me l’aspettavo, tutto nasceva con presupposti diversi, doveva essere una libera e mite conversazione tra un artista e un sottosegretario. Durante la cirocstanza la discussione ha preso una piega diversa di fronte alla quale io, per quanto possibile, ho cercato di conteres gli esiti di quel possibile disagio che poi ne è nato”.


Inviterebbe nuovamente Sgarbi? “In questo momento mi sento di sottoscrivere completamente e convintamente le osservazioni del ministro Sangiuliano, e cioè il turpiloquio, il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in partcolare nei luoghi della cultura. Quindi a posteriori non c’è spazio per alcuna considerazione che ricalchi lo schema che abbiamo visto nell’inaugarazione dell’estate al Maxxi”.

L’intervista a Giuli di conclude così: “Lasciatemi anche dire una cosa: non ho alcuna difficoltà a dirmi rammaricato e a chiedere scusa alle dipendenti e ai dipendenti del Maxxi, con i quali fin dall’iniio ho condiviso questo disagio. Sono scuse che il maxxi fa a se stessso innanzitutto e a tutte le persone che legittimamente si sono sentite offese da una serata che nei presupposti doveva andare su un altro binario”.

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