NEWS:

VIDEO | Garisenda a Bologna, Sgarbi: “La torre ha la piorrea”. Rischio terremoti, ci vuole un’impalcatura

Il sottosegretario alla Cultura è venuto a Bologna per un sopralluogo sulle condizioni della torre Garisenda, sorvegliata speciale da qualche giornoalla luce delle rilevazioni dei sensori che ne hanno registrato oscillazioni

Pubblicato:25-10-2023 15:09
Ultimo aggiornamento:25-10-2023 16:40
Autore:

sgarbi torre garisenda
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – “La torre ha la piorrea“. Ecco la diagnosi del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo il sopralluogo effettuato oggi per verificare le condizioni della Garisenda di Bologna. Intanto, dopo l’ispezione fatta con l’aiuto di un drone dei Vigili del fuoco (sotto il video), Sgarbi afferma che non c’è pericolo di crollo: “Non mi sembra ci sia un rischio, se non di un trauma sotterraneo. Cioè, a parte il problema del basamento in selenite, che va consolidato anche quello, un terremoto potrebbe farla cadere ma da quello che si vede non è che cade perchè c’è un eccesso di peso o uno sbilanciamento”.
Per l’esponente del Governo “occorre evitare che alcune parti siano più fragili, perchè i mattoni sono non tenuti bene dalla gengiva delle malte. Se andiamo per metafore, denti-gengiva, la gengiva non tiene i denti“. Sgarbi suggerisce dunque “un intervento sistematico di manutenzione consolidando le malte”. Perchè “si muove un mattone, se ne muove un altro, se ne muovono tre– continua il sottosegretario- e a un certo punto il mattone cade e cade anche un pezzo di torre. Per cui suggerirei alla soprintendente di procedere a vedere per un finanziamento che cercheremo di dare dal ministero, montare un’impalcatura e dall’alto in basso consolidare le malte“. Lungo la Garisenda “è pieno di punti, salendo in alto, in cui il mattone poggia quasi sull’altro mattone”, riferisce Sgarbi, quindi “io dico da persona di buonsenso, ammesso che ne abbia, di scegliere una soluzione operativa che non sia aspettare ma dire ‘cerchiamo di consolidare l’amalgama’ tra i mattoni”. Perchè il problema che mostra oggi la torre dà “l’idea di una sdentatura, quindi di un collante, che è la malta, che non tiene bene mattone con mattone”, ribadisce il sottosegretario.

IL RISCHIO DEL TERREMOTO CON EPICENTRO BOLOGNA

Vuol dire che a indebolire la torre è stato più il trascorrere del tempo che il passaggio di mezzi pesanti? “È chiaro che ogni cosa che contribuisce a indebolire… Però- afferma Sgarbi- non credo che la soluzione sia nella pavimentazione ma nella struttura stessa, che è molto logorata”. Guardando i passaggi tra mattone e malta, “ci sono molti interventi fatti nel corso dei secoli ma anche molti che non sono stati fatti”, aggiunge il sottosegretario. E il tema delle fondamenta? “Ce lo dirà la famosa commissione”, risponde Sgarbi, “ma io l’unica cosa che temo è un terremoto che abbia epicentro a Bologna invece che a Meldola“. Neanche a farlo apposta, proprio oggi pomeriggio, dopo la visita del sottosegretario, a Bologna è stato distintintamente avvertito un terremoto con epicentro a Rovigo.

Per Sgarbi, insomma, quello che serve è intervenire sulle malte con “un lavoro molto minuzioso, che non sia quello di smontare un pezzo di torre”, come accadde nel 1300: “Se tu la mozzi all’altezza dela finestra non cade più”, conclude il sottosegretario, “però non sceglieremo questa soluzione”.


“UN TERREMOTO POTREBBE CREARE UNA SITUAZIONE IMPREVEDIBILE”

“Un possibile crollo, non auspicabile, della torre potrebbe danneggiare anche la chiesa che sta dietro quindi occorre intanto immaginare di chiudere la chiesa come credo sia stato fatto e poi cercare di evitare dei crolli sopra. Il tema che mi preoccupa, vedendola, è che un terremoto, come accaduto recentemente, potrebbe creare una situazione imprevedibile per cui la sicurezza della torre è un tema che non è soltanto quello attuale ma anche quello eventuale. Quindi io metterei una lunga impalcatura che impedisca la caduta“, aveva detto Sgarbi subito stamattina, ancor prima che il drone si levasse sopra la Garisenda. “Come si fa con queste catene”, continua Sgarbi indicando la torre”, si dovrebbe “riuscire a creare una catena grande che la tenga ferma tutta“. Questo per “il rischio di un terremoto e il rischio di un crollo sulla chiesa”, aggiunge il sottosegretario.

LEGGI ANCHE: La Torre Garisenda inclinata a Bologna, il sindaco: “Al momento non ci sono rischi, pende da secoli”
LEGGI ANCHE: A Bologna rischio crollo per la torre Garisenda: stop al traffico, monitoraggi in corso

DRONE IN VOLO SULLA GARISENDA: COSÌ SGARBI OSSERVA TORRE DA VICINO

Drone in volo tra le Due torri di Bologna per monitorare da vicino lo stato della Garisenda. C’è anche questo passaggio nel sopralluogo in corso da parte del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che osserva da un monitor le immagini riprese dal drone fatto alzare dai Vigili del fuoco.

Sgarbi, una volta arrivato a Bologna, ha prima incontrato la soprintendente Francesca Tomba e poi il prefetto Attilio Visconti e il sindaco Matteo Lepore. Poi è andato di persona a vedere la torre Garisenda. Il critico d’arte ha ricordato l’importanza che venga preso in considerazione non solo il rischio “reale”, cioè quello imminente, ma anche quello “eventuale”.

“LOGICO LIMITARE CIRCOLAZIONE SOTTO LA GARISENDA”

L’area attorno alla Garisenda di Bologna “io tenderei a chiuderla”, afferma il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, intendendola come una “misura prudenziale, fino al punto estremo di evitare che chiunque, anche a piedi, corra il rischio di essere colpito da una pietra o da un mattone, è un problema prima di tutto di sicurezza”.

In altri termini: “Sul piano della prudenza, non per il rischio della torre ma per il rischio dei cittadini- continua Sgarbi- l’idea di limitare la circolazione di automobili e bus penso sia una cosa logica, dipende dal sindaco ma la Soprintendenza può indicare che c’è una situazione di rischio e suggerire o esortare l’amministrazione a misure più rigorose”. Per il sottosegretario, “la cosa da fare in tempi rapidi” da parte della soprintendente Francesca Tomba “è capire se il rischio c’è” e se quindi è necessario evitare il passaggio di mezzi: poi questo andrà comunicato eventualmente al sindaco Matteo Lepore, “non perché (il traffico, ndr) danneggia la torre ma perché potrebbe capitare qualcosa ed è bene che la circolazione di macchine e bus sia limitata o spostata, di 700 o 800 metri quello è un fatto che dipende dal Comune”. La soprintendente, intanto, “è stata solerte nell’intervenire rispetto a una commissione (il comitato tecnico-scientifico, ndr) che sembra singolarmente, dal 2018- afferma Sgarbi- un po’ lenta nella risposta. Anche l’idea che occorra ancora aspettare è una critica che uno potrebbe fare alla commissione, quindi il sindaco avrà qualche imbarazzo perché la commissione in questi anni poteva essere più solerte oppure dire di aver maturato in questi anni la convinzione che non c’è nessun rischio reale per le persone. Se sono in grado di dirlo siamo a posto”.

Per il sottosegretario “il problema è: la torre può crollare? Può perdere pezzi? Questo la commissione può dirlo domattina“: perché se una persona va dal medico per sapere se ha un cancro, la spiega così Sgarbi, non è che il medico può dire “aspetti, lei potrebbe avercelo ma glielo dico tra 20 giorni”. Insomma, il comitato deve “il più rapidamente possibile dirci se c’è un rischio reale che comporti un danno per le persone“, incalza Sgarbi. Occorre “un lavoro in due parti”, continua il sottosegretario: “Una subito per dire se c’è un allarme e poi una per dire qual è la situazione e vedere se lavorare sulle fondamenta, il basamento, le pietre o quello che sarà necessario”.
Intanto, anche a nome del ministro Gennaro Sangiuliano, Sgarbi assicura “l’impegno e la piena collaborazione” del Governo nei confronti dell’amministrazione locale. “Il Comune ha una responsabilità oggettiva rispetto al patrimonio, mentre quella dello Stato è necessaria: noi dobbiamo essere all’interno di questa vicenda alle stesse condizioni”. Il sottosegretario, infine, non manca di ricordare il personaggio “Sgarbiman” utilizzato nella campagna elettorale per le politiche, proprio a Bologna, nella sfida contro Pier Ferdinando Casini: nei fumetti, c’era anche una vignetta in cui l’alter ego di Sgarbi raddrizzava la Garisenda e questo oggi rispunta come “presagio comico e spiritoso. Ora, raddrizzare la torre è un obiettivo che è stato parzialmente realizzato a Pisa, qui occorre consolidarla” e il sottosegretario sottolinea di aver programmato il sopralluogo di oggi per vedere la situazione con i propri occhi, accompagnato da un ingegnere strutturista.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it