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VIDEO | Sgarbi senza vergogna al Maxxi, parolacce e sessismo. Scoppia la polemica: “Si dimetta”

È bufera su Vittorio Sgarbi per un'intervista piena di parolacce sul palco del Museo Maxxi di Roma

Pubblicato:01-07-2023 18:17
Ultimo aggiornamento:03-07-2023 12:28

sgarbi
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BOLOGNA – Un fiume di parolacce e di volgarità gratuita: è polemica per l’ennesima intemerata (stavolta clamorosa quanto meno perchè fuori contesto) di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, che è sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, non è nuovo al turpiloquio e ha tante volte fatto uscite foriere di polemiche. L’ultima è quella della serata inaugurale della stagione estiva, tenutasi il 21 giugno, quando Sgarbi è salito sul palco del museo Maxxi di Roma per un’intervista insieme a Morgan e si è lasciato sfuggire innumerevoli parolacce ed espressioni volgari, lasciando attoniti gli spettatori. Sul palco c’era anche il neo presidente del museo, Alessandro Giuli, a tratti visibilmente imbarazzato.

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La serata di 21 giugno, di cui si è diffusa notizia soltanto oggi sabato 1 luglio, ha avuto strascichi nei giorni successivi, con una lettera di protesta che alcune decine di dipendenti del Maxxi hanno scritto all’indomani della serata, il 22 giugno, al neodirettore Giuli, per esprimere rimostranze. E c’è stato anche un successivo incontro con il direttore. Il Pd, in una nota, ha fatto sapere che Giuli avrebbe convocato i lavoratori firmatari della missiva in “colloqui singoli” e avrebbe usato nei loro confronti “toni intimidatori“. A stretto giro è però arrivata una nota dei dipendenti della Fondazione Maxxi che esprime solidarità al direttore Giuli e parla di strumentalizzazione. Eccola: “Le dipendenti e i dipendenti della Fondazione Maxxi esprimono la propria solidarietà al presidente Alessandro Giuli per la strumentalizzazione mediatica e politica di una lettera riservata e personale in cui si esprimeva una riflessione collettiva. Alla lettera è seguita con immediatezza la risposta del presidente, con l’invito a un incontro importante e significativo”. Quindi quelli che il Pd aveva definito “incontri singoli”, in cui erano stati usati toni discutibili, nella nota dei dipendenti vengono invece presentati come “un incontro importante e significativo”.


BERLUSCONI E APICELLA

Ma intanto vediamo i fatti del 21 giugno. E soprattutto le parole. In rete circola un video che riprende alcuni spezzoni dell’intervista di Sgarbi (lo stesso critico d’arte ne ha pubblicato una parte tra i reel nel suo profilo Intagram), quelli ‘incriminati’ in cui il critico d’arte profferisce parolacce a ruota libera. Uno è un passaggio che Sgarbi dedica a Berlusconi e attacca i magistrati: Sgarbi ricorda la “predilezione” dell’ex premier per Mariano Apicella e dice che il cantante è stato “poi condannato per queste storie di figa, uno che suona viene condannato, si capisce per la figa, cose impressionanti, i magistrati fanno così“. Un altro passaggio del dialogo tra Morgan e Sgarbi ha riguardato le donne avute dal critico d’arte, che si è vantato dei numeri da record raggiunti.

LA TELEFONATA

Poi riceve una telefonata, è un numero sconosciuto: “Che cazzo vuoi, ma chi cazzo sei, coglione testa di cazzo“, dice alla cornetta mentre è sul palco. Sgarbi avvicina il telefono al microfono e si sente una voce arrabbiatissima che grida “Passami Morgan“. Sgarbi, prima di ricominciare con gli improperi, dice: “Ma chi sei, Valsecchi?”. E poi: “No, no, non sei nessuno”. La scenetta appare, boh, come una gag, e molti spettatori ridono. Chissà se lo è.

LA PROSTATA

Un’altra valanga di parolacce vanno in scena quando Sgarbi si mette a parlare di malattie e in particolare della prostata. “C’è un momento dfella vita in cui conosciamo un solo organo, il cazzo (e Morgan qui dice: “Sta citando Moravia, eh, non è una cosa volgare”). Poi dopo i 60 anni conosci altri organi, come il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo neanche cosa fosse sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata. A un certo punto tu devi fare i conti con questa troia puttana di merda che non ha mai incontrato. Il cazzo se ne va e arriva la prostata”.

CALENDA: “CHE VERGOGNA”

Che vergogna. Altro che cultura di destra. Peccato, pensavo Giuli fosse una persona educata. Povera Patria.’ Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda, commentando il video di Vittorio Sgarbi ieri sera all’Inaugurazione dell’Estate al Museo Maxxi di Roma.

BONELLI (AVS): “VIOLENZA VERBALE INACCETTABILE, SGARBI SI DIMETTA”

“Se questa è ‘cultura’: insulti, machismo e violenza verbale al Maxxi. Non si può accettare da nessuno, men che meno da chi rappresenta le istituzioni italiane, Sgarbi si vergogni e si dimetta subito. Presidente Meloni ha nulla da dire?”. Così su Twitter Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.

PD: “SANGIULIANO RIFERISCA SU FRASI SGARBI E PERSONALE INTIMIDITO”

“Sono gravi e volgari le battutacce sessiste pronunciate da Vittorio Sgarbi all’inaugurazione dell’estate al Maxxi, ma ancora più grave è la reazione di Alessandro Giuli, Presidente della Fondazione, che – a quanto riferisce la stampa – di fronte alla garbata e riservata lettera di protesta di 49 dipendenti, una quarantina dei quali donne, ha pensato bene di usare toni intimidatori nel corso di incontri singoli che si sono svolti nel corso di una giornata. Chiediamo al ministro Sangiuliano di venire a riferire in Aula e di spiegare le ragioni per cui un’istituzione culturale importante come il Maxxi possa essere oggetto di una deriva degradante come questa e se ritenga possibile che, di fronte al legittimo sconcerto dei dipendenti, il Presidente reagisca con un atteggiamento non in linea con il ruolo che è chiamato a svolgere. Riteniamo inaccettabile la condizione di timore e soggezione nella quale sono state poste tutte le persone, prevalentemente donne, che da portatrici di una legittima richiesta di attenzione su un tema importante, non solo non sono state tutelate ma, sembrerebbe, intimorite”. Lo dichiarano in una nota congiunta i componenti delle commissioni cultura di Camera e Senato.

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