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ROMA – Un bagno di folla con decine di foto. E un piccolo fuori programma… Il premier Giuseppe Conte si concede una pausa di lavoro, tra il vertice di maggioranza e il preconsiglio dei ministri sul dl semplificazioni, per uno spuntino a base di bresaola e parmigiano in un locale a via della Croce, a due passi da palazzo Chigi.
Il tragitto è l’occasione per scambiare due chiacchiere con i molti cittadini che lo fermano. Un imprenditore chiede consigli per velocizzare i tempi delle banche. Il premier ne approfitta per rivolgere un appello alla collaborazione agli istituti di credito. La signora lo implora di arrestare gli allarmi a suo dire ingiustificati degli scienziati sul Covid. “Noi non facciamo terrorismo. Ma la mascherina è sempre meglio tenerla appresso per poterla utilizzare all’occorrenza”, dice Conte e assicura che in vista della possibile seconda ondata il governo e’ relativamente tranquillo, grazie al piano di controllo.
Un bambino gli chiede se lui riuscirà a far funzionare le cose. “Se corriamo ce la faremo. E ore ci mettiamo a correre”, dice il premier. “Vengo da Lucera. Mia moglie è di Volturara”, è la voce del compaesano, in gita a Roma con il figlio. Per lui un abbraccio, di gomito, particolarmente caloroso.
Su via del Corso le commesse di un negozio di abbigliamento insistono: “Presidente, le vogliamo regalare una camicia”, dicono. Conte si arrabbia: “Ma come regalare? Voi dovete ven-de-re. Anzi vengo io a comprare“. Niente da fare la cortesia delle lavoratrici è incontenibile. Il premier deve accettare una borsa in tela. Lui ringrazia riconoscente.
Quando mancano pochi passi alla sede del governo, si avvicina una avvenente ragazza. Senza mascherina, prendisole giallo, cappello a larghe tese, stile Vacanze Romane. “Ho sostenuto l’esame di diritto privato con lei a Firenze”, dice al presidente del consiglio. Ma la giovane, evidentemente, non è più così interessata agli studi giuridici. “Dovrei togliermi mutande e reggiseno per fare foto di questo tipo. Facciamoci un selfie“, dice e si stringe al premier. Conte non lascia passare che una frazione di secondo, quindi ristabilisce il distacco. “Manteniamo la distanza”, dice.
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