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Euromil: sui sindacati militari il legislatore italiano agisca in fretta

"La legge non adempie allo scopo", nonostante le battaglie giudiziarie. Si attende l'incontro con il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Pubblicato:02-05-2023 12:55
Ultimo aggiornamento:02-05-2023 13:14
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ROMA – “La legge non adempie allo scopo. Le competenze limitate alle associazioni non garantiscono il diritto a una rappresentanza autentica. Chiediamo al legislatore italiano di agire tempestivamente per rivedere la legislazione per garantire diritti sindacali del personale militare”. E’ questa la richiesta conclusiva della risoluzione adottata da EUROMIL (European Organisation of Military Associations) che a Roma, in occasione della 127ma Assemblea generale, ha previsto anche una sessione tutta dedicata ai sindacati delle Forze Armate italiane per fare un punto sulla situazione.
Il documento ripercorre la storia giurisprudenziale legata alla nascita delle associazioni sindacali militari: la risoluzione del Parlamento europeo del 1984 e del 1987 che riconoscono alle Forze Armate il diritto di associazione e l’ultima del 22 novembre 2016 che invita gli Stati membri a riconoscere il diritto del personale militare a costituire e aderire a associazioni.
Come pietra miliare viene ricordata la sentenza 120 del 2018 con cui la Corte Costituzionale, a partire dal caso posto dall’Associazione solidarietà diritto e progresso (AS.SO.DI.PRO.), ha “dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1475, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), in quanto prevede che ‘I militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali’ invece di prevedere che ‘I militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge; non possono aderire ad altre associazioni sindacali'”.
E’ stata la ministra Elisabetta Trenta nel 2018 a concedere il diritto di associazione ed è stata approvata a maggio 2022 la legge 46 che ufficialmente lo riconosce. Eppure queste competenze allo stato dell’arte ancora non si sono tradotte in un riconoscimento concreto e molte associazioni sono ancora in un limbo. Si attende a breve l’incontro con il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Da Euromil, si legge infine del documento di risoluzione, è emersa anche “preoccupazione per la frammentazione” che si registra nel panorama delle associazioni italiane.

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