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A Reggio Calabria ancora ritardi per le emergenze abitative

Beneficiaria, "siamo in 13 in una casa da 5", l'Osservatorio insiste per le assegnazioni del Comune dopo l'ok della Regione Calabria

Pubblicato:01-12-2022 16:52
Ultimo aggiornamento:01-12-2022 17:16
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REGGIO CALABRIA – “Come Osservatorio sul disagio abitativo ci troviamo ancora una volta, l’ennesima, in piazza a manifestare per il diritto alla casa, a fianco di tante famiglie di questa città che da anni continuano a vederselo negato. Alcune di queste famiglie sono qui presenti, altre no, perché non ci credono più. Perché manifestare, protestare, sollecitare, per l’ennesima volta? Perché per tanti arriva il momento di non crederci più? La risposta è tanto semplice quanto drammatica: perché non cambia niente”. Così alla Dire il portavoce dell’Osservatorio sul disagio abitativo di Reggio Calabria, Giacomo Marino, che insieme ad alcune famiglie assegnatarie di alloggi in emergenza abitativa, hanno manifestato a piazza Italia, di fronte la sede del Comune, per i ritardi nell’assegnazione delle case, dopo la delibera della giunta regionale dello scorso 15 novembre che autorizza l’Ente comunale ad assegnare gli alloggi alle famiglie vincitrici della graduatoria di emergenza abitativa e, di conseguenza, anche alle famiglie vincitrici della graduatoria del bando ordinario 2019.

OSSERVATORIO DISAGIO ABITATIVO: NON CI SONO PIU’ OSTACOLI PROCEDURALI

Di 18 alloggi già dichiarati disponibili – aggiunge Marino – se ne possono assegnare 5 ai vincitori della graduatoria di emergenza abitativa, e altri 13 ai vincitori del bando 2019. Non c’è più alcun ostacolo burocratico o procedurale. Così come si può immediatamente procedere – evidenzia – all’assegnazione dei 39 alloggi Aterp dichiarati disponibili e che necessitano solo di adeguata manutenzione e all’acquisto di nuovi alloggi con gli 11 milioni previsti a tal fine dal Decreto Reggio”.

BENEFICIARIA: “DA 11 ANNI ABITIAMO IN 13 IN UNA CASA PER 5”

A protestare c’è chi come la signora Simona Amato, prima nella graduatoria del Comune approvata nel 2020, racconta alla Dire di una situazione molto critica e insostenibile “da 11 anni – le sue parole – sono costretta a vivere con i tre figli e mio marito a casa di mio padre. Di norma in una abitazione si vive in quattro o cinque persone, invece siamo in 13, inoltre con due miei fratelli disabili“.


A conclusione del sit-in i rappresentanti dell’Osservatorio sul disagio abitativo, hanno avuto rassicurazioni di essere auditi dalla commissione comunale Patrimonio, presieduta dal consigliere comunale Giuseppe Sera.

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