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Cingolani: “Pagamento gas in rubli? Con doppio conto in Russia non cambia molto”

“No grossi problemi se oggi si ferma gas dalla Russia, nostro obiettivo è indipendenza”

Pubblicato:01-04-2022 15:37
Ultimo aggiornamento:01-04-2022 15:44
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cingolani
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ROMA – “Se la soluzione per l’acquisto di gas in Russia prospettata dal decreto del presidente Vladimir Putin fosse, come sembra, quella di imporre agli importatori europei di gas russo di avere due conti bancari in Russia, uno in euro e uno in rubli, come sembra essere, “tutto sommato non cambierebbe molto”, ha spiegato Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, al Tg1. “Inizialmente il presidente Putin aveva detto che avrebbero accettato solo pagamenti in rubli per le loro esportazioni di gas, e questo avrebbe infranto i contratti con gli importatori europei- spiega Cingolani- Il decreto che abbiamo studiato nelle ultime ore in realtà richiede agli importatori europei di avere due conti in Russia, uno in euro e l’altro in rubli. Si pagherebbe in euro poi una banca russa non soggetta a sanzioni cambierebbe questi euro in rubli e li metterebbe sul secondo conto. A questo punto l’importatore darebbe l’ok per il pagamento. Se le cose fossero così tutto sommato non cambierebbe molto, Putin potrebbe far vedere che riceve il pagamento in rubli, gli europei potrebbero acquistare in euro“. Certo, “è chiaro che nelle pieghe del contratto, se ci fossero elementi adesso non ancora chiari che andassero contro le sanzioni o contro gli impegni contrattuali questo potrebbe complicare le cose- ha rilevato Cingolani- però al momento non sembra essere così”.

CINGOLANI: “NO GORSSI PROBLEMI SE OGGI SI FERMA GAS RUSSIA

Se fosse interrotto oggi il gas” in arrivo dalla Russia “non avremmo grossi problemi per i prossimi mesi caldi, dovremmo essere molto attenti agli stoccaggi, cioè sulle riserve invernali, ma su questo stiamo lavorando con largo anticipo”.

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CINGOLANI: “OBIETTIVO RAPIDA INDIPENDENZA DAL GAS DELLA RUSSIA”

Il nostro obiettivo è diventare indipendenti dalla Russia in tempi davvero molto rapidi“, ha proseguito il ministro. Il tema di una eventuale mancanza delle forniture di gas russo riguarda “l’Italia, e tutta l’Europa perché questo è un problema tutto europeo”, e il nostro paese “in questo momento sta lavorando in maniera molto serrata alla diversificazione delle fonti- ha spiegato Cingolani- stiamo lavorando per siglare in tempi brevissimi contratti con altri paesi che possano sostituire in tempi molto rapidi i circa 29 miliardi di metri cubi di gas che importiamo dalla Russia“. Questo, avverte il titolare del MiTE, “è un problema di indipendenza energetica ma anche di sicurezza nazionale”. A queste misure “si aggiunge il fatto che stiamo aumentando il numero di rigassificatori, navi che trasformano il gas liquido in gas che viene immesso nei gasdotti” e “stiamo accelerando moltissimo le rinnovabili”, ha ricordato Cingolani. 

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