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Decreto Salvini, Strada: “Atto di guerra contro i migranti, l’ennesimo”

Il fondatore di Emergency dice la sua del decreto sicurezza approvato ieri

Pubblicato:25-09-2018 12:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:36

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ROMA – Si sente più sicuro ora che è passato il decreto sicurezza?

“Io credo che quel decreto sia il più recente atto di guerra contro i migranti che sono i mostri del momento. Non è il primo atto di guerra, una guerra iniziata dalla politica, non dagli italiani. A un certo punto il ministro Minniti ha dichiarato guerra ai migranti, in subordine anche alle organizzazioni umanitarie che cercano di salvare loro la pelle. Poi ci sono aspetti grotteschi nel decreto. C’è scritto per esempio che si può revocare la cittadinanza italiana in caso di furto. Non vorrei che gli italiani rubassero 50 milioni tanto che cazzo gliene frega se possono restituirli in comode rate annuali? Mi spaventa la disumanità di questi atteggiamenti. Contro il nemico di turno, che dobbiamo costruire raccontando balle”, dice Gino Strada, fondatore di Emergency, a Radio Capital.

Però paga. Ha visto i sondaggi?


“Non ci credo. La formazione del pensiero dei cittadini è influenzata dai media che raccontano balle e non rettificano poi le bufale. Ne mettono in circolo un’altra piuttosto. Twitter, Instagram tutte queste stronzate qua”.

Voi non siete più presenti nel Mediterraneo, vero?

“No, ci piacerebbe molto tornare ad esserlo. È un problema economico, al di là delle difficoltà tecniche e burocratiche. La ragione fondamentale è che non possiamo permettercelo. Facciamo un’accoglienza dagli sbarchi ai polimabulatori. Ne stiamo aprendo parecchi in quelle zone lì. Ma non ora, li abbiamo aperti 10 anni fa. A Castel Volturno non ci siamo stati ieri, così come in Calabria e in Puglia. Ci siamo, ma bisogna esserci con la voglia di dare una mano a qualcuno e non per dare addosso a qualcuno, al nemico che sta più in basso”.

La risposta classica è: “Così facendo si aiuta il lavoro degli scafisti”. Lei è un complice?

“Sì, questa si può chiamarla la risposta ufficiale o una delle menzogne più usate. Perché- risponde Gino Strada a Radio Capital- non c’è alcuna evidenza. Alcuna prova. Ci ricordiamo la famosa indagine della magistratura sui taxi del mare? Cosa è uscito da quell’inchiesta? Nulla, ma intanto la bufala era stata digerita da un bel po’ di persone”.

Nel decreto sicurezza si leva la richiesta di asilo a un condannato in primo grado.

“È un decreto che con la Costituzione italiana e con i trattati internazionali non ha mai avuto familiarità”.

Cosa vuol dire ridurre la possibilità di ridurre la protezione umanitaria?

“Non sono capace di parlare in termini giuridici. Questi signori della politica la pensano in questo modo: ‘Che crepino pure, basta che non vengono qui da noi’. Mi spaventa questo pensiero. Una cosa folle che esprime una cultura della guerra. Oggi saranno i migranti, domani come oggi i poveri, poi gli emarginati… Ma questa roba qui non ci ricorda un cazzo? Per fortuna hanno inventato i libri”.

Cosa farebbe con l’Aquarius che si è rimessa a navigare, senza una bandiera?

“Le darei tutto il sostegno possibile, mi dispiace che sono troppo vecchio per essere lì”.

Cosa pensa di Di Maio secondo cui “è un bene che non ci siano più navi ong nel mare”?

“Senza che ci dica il “perché è un bene”…significa che ha detto una cosa che poteva risparmiarsi, perché non ha un senso compiuto. Non mi piace pensare al migrante come a un problema. Perché non può essere anche un’opportunità? La storia dell’essere umano è una storia di migrazioni. E ora arriva il “buffoncello da birreria” che dice: “Li fermo io!” Io non sono di destra né di sinistra, sono solo contro la guerra”.

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