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Tangenti, arrestato il sindaco leghista di Legnano, Salvini: “Siamo sotto attacco”. Di Maio: “Mazzette ovunque”

Un'inchiesta della Gdf porta agli arresti domiciliari il sindaco Gianbattista Fratus e l'assessore Chiara Lazzarini. Il vicesindaco Maurizio Cozzi è in carcere. Fratus un mese fa aveva perso la maggioranza

Pubblicato:16-05-2019 12:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28
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MILANO – “Piazza pulita” a Legnano dopo incarichi pilotati e assunzioni di figlie di rivali politici. Ruota attorno a questi illeciti l’inchiesta che ‘decapita’ il Comune lombardo mandando agli arresti domiciliari il sindaco e un assessore, mentre il vicesindaco è finito in carcere, con l’accusa di aver pilotato l’affidamento di alcuni incarichi. La Guardia di finanza ha eseguito oggi (operazione ribattezzata appunto “Piazza pulita”) l’ordinanza con le misure cautelari per il primo cittadino Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi (titolare del Bilancio e degli Affari legali) e Chiara Lazzarini che in giunta aveva le deleghe al Patrimonio e al Decoro urbano.

Le indagini, hanno ricostruito come sono state ‘truccate’ le assegnazioni di alcuni incarichi: per un dirigente per lo sviluppo organizzativo del Comune; per la selezione del nuovo direttore generale di Agma Legnano; per un incarico professionale nella partecipata Euro.Pa Service srl. Il sindaco e i due assessori avrebbero, secondo l’accusa, pilotato le assegnazioni “al fine di favorire soggetti a loro graditi”. E non è finita qui.

Nel corso delle indagini è inoltre emerso che, in occasione delle elezioni amministrative del 2017 per il rinnovo del Consiglio comunale di Legnano, Fratus promise ad un candidato escluso al primo turno, in cambio del suo appoggio al ballottaggio, un incarico in una società pubblica. Promessa che poi “è stata effettivamente mantenuta” dicono gli investigatori, con la nomina della figlia del rivale politico nella partecipata Aemme linea ambiente srl.


Nell’ambito dell’inchiesta sono in corso perquisizioni domiciliari e locali nei confronti delle persone destinatarie delle misure cautelari e di altri sette indagati nonché acquisizioni documentali nel Comune di Legnano e nelle società interessate dalle indagini.

SALVINI: LEGA SOTTO ATTACCO, VOGLIONO IMPEDIRE NOSTRA VITTORIA EUROPEE

“La Lega è sotto attacco, vogliono impedire la nostra vittoria con ogni mezzo! Per questo esserci sabato a Milano (piazza Duomo, ore 15) è fondamentale. Chi tace è complice. Scriviamo la Storia insieme”. Lo scrive su twitter Matteo Salvini.

DI MAIO: CHIARO ED EVIDENTE C’È EMERGENZA ENORME

“Ormai è chiaro ed evidente che c’è un’emergenza corruzione enorme in questo Paese con una Tangentopoli bis che si sussegue ormai ogni giorno nelle ultime tre settimane”. Lo afferma, a margine di un’iniziativa a Firenze, il vicepresidente del Consiglio e capo politico del M5S, Luigi Di Maio, commentando l’inchiesta che ha travolto l’amministrazione comunale di Legnano. “Dico anche che domenica 26 maggio alle Europee la scelta è fra noi e la Tangentopoli bis– aggiunge-. Il tema vero è che abbiamo una vera e propria nuova Tangentopoli che sta colpendo, purtroppo, non sono felice, tutte le forze politiche, tutti i partiti e dobbiamo arginare questo genere di comportamenti non solo con le leggi, perché la la legge anticorruzione evidentemente sta funzionando”.

Il vicepremier insiste: “Dobbiamo arginare questi comportamenti anche con un atteggiamento politico diverso- prosegue ancora- e quando abbiamo chiesto ad esempio le dimissioni del sottosegretario indagato per corruzione, quando ci siamo battuti in passato per far rispettare la questione morale a tutte le forze politiche è perché la corruzione si combatte anche intervenendo prima delle inchieste e prima delle sentenze”.

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BONAFEDE: IN ITALIA C’È EMERGENZA CORRUZIONE

“Non commento mai le indagini in corso, ho massimo rispetto per autonomia per magistratura che deve lavorare in pace ma rilevo che in Italia c’è una emergenza corruzione”. Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parlando prima dell’inizio di una conferenza stampa in riferimento agli arresti avvenuti questa mattina al comune di Legnano per corruzione.

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M5S LOMBARDIA: CHIEDEMMO COMMISSARIAMENTO, SALVINI NON HA FATTO NULLA

“Si doveva e poteva intervenire per tempo a difesa dell’interesse pubblico e per evitare che l’ennesima inchiesta gettasse altro fango sulle istituzioni pubbliche della Lombardia”. Lo afferma, in una nota, Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5s Lombardia, commentando la notizia dell’arresto del sindaco di Legnano Gianbattista Fratus. Per Mammì, “sindaci e assessori che usano le istituzioni per scopi privati bloccano il cambiamento del Paese” ed “è gravissimo che il centrodestra e Salvini abbiano ritenuto di non agire per tempo“.

A dover essere valutata, secondo l’esponente lombardo del M5s è anche la posizione del difensore civico regionale “che ha permesso nei fatti a Fratus di continuare a fare il sindaco pur non avendo la maggioranza in Consiglio”. Secondo Mammì “è uno spettacolo vergognoso e triste”, e aggiunge: “Avevamo chiesto il commissariamento di Legnano in tempo utile, quando Fratus per questioni connesse all’assegnazione di poltrone perse la sua maggioranza. Siamo scesi in piazza in centinaia per chiedere le dimissioni del sindaco eletto in quota Lega nel 2017 invitando Salvini ad inviare il commissario”. Ora, conclude, “attendiamo che fatti e responsabilità siano chiariti e chiediamo alla Procura di andare fino in fondo in quella che in Lombardia, giorno dopo giorno, sta assumendo i contorni di una Mani Pulite. A Legnano va fatta pulizia”.

PD MILANO: CHIEDEMMO DIMISSIONI, ORA SALVINI NON PUÒ FAR FINTA DI NULLA

“A Legnano, feudo leghista, si scrive finalmente la parola fine, ma è davvero triste che la politica, nello specifico il sindaco e segretario provinciale del Carroccio Gianbattista Fratus, non abbia avuto il coraggio né la volontà di auto-regolamentarsi e dimettersi, e che oggi sia la magistratura a mettere un punto, con un’inchiesta che vede coinvolti primo cittadino, vicesindaco e assessore alle Opere pubbliche”. Così in una nota la segretaria del Pd di Milano, Silvia Roggiani, commenta la notizia dell’arresto del sindaco di Legnano Gianbattista Fratus. Roggiani evidenzia che “solo poco più di un mese fa il Pd e altre forze democratiche chiedevano le dimissioni del sindaco Fratus, dopo che aveva perso i numeri della sua maggioranza, ma si dimostrava sempre più ostinato a restare incollato alla poltrona”.

Al centro della crisi una nomina, quella dell’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, spiega l’esponente dem, “figura per noi inopportuna perché coinvolta in procedimenti legali non chiariti del tutto che riguardavano la municipalizzata Amga, che ha scatenato anche le dimissioni di parte della Giunta, ed è forse l’oggetto di quelle che la procura chiama ‘nomine di soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti'”. Chiedendo le dimissioni del sindaco Fratus, Roggiani si domanda se i fatti di Legnano siano in qualche modo legati all’inchiesta che sta scuotendo Regione Lombardia e il centrodestra, ma, precisa, “è certo che il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini non può continuare a far finta di nulla. Non basta il tanto agitato buonsenso per essere immuni alla corruzione e al malaffare, occorre mettere in pratica quelle norme a difesa della legalità, troppo spesso messe in secondo piano proprio dallo stesso Salvini”.

(La foto è tratta dalla pagina Facebook del sindaco Giambattista Fratus)

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