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Guccini: “Il tessuto di Bologna è cambiato in peggio, non la riconosco più” VIDEO

Sembra passato un secolo da quando la cantava nell'album Metropolis (era il 1981), mentre oggi diventa quasi una sconosciuta, un'estranea

Pubblicato:06-03-2017 14:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:59

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ROMA – “Bologna non la riconosco più”, lo dice con malinconia Francesco Guccini. Colui per cui la città era un “ombelico di tutto”, “una donna emiliana di zigomo forte”. Invece oggi, ripete, “non la conosco più”.


Sembra passato un secolo da quando la cantava nell’album Metropolis (era il 1981), mentre oggi diventa quasi una sconosciuta, un’estranea. Oggi Guccini vive a Pavana, provincia di Pistoia, a 84 chilometri dalla ‘sua’ Bologna, non una distanza abissale ma che diventa infinita per chi come lui non ama la confusione: “Io Bologna non la conosco più- racconta all’agenzia DIRE, che lo ha incontrato nella sua casa nel Pistoiese- Le notti di Bologna erano molto diverse da quelle di ora. Quella di prima era una Bologna che non andava mai a letto di notte. Dicevo ad amici di Milano e Roma che Bologna era vivace, lungo i viali c’era un traffico che sembrava di essere a mezzogiorno. Adesso mi dicono che le cose sono cambiate”.

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Per chi viveva la notte c’erano poi due punti di riferimento: “C’erano due ristoranti che chiudevano un’ora solo per le pulizie e lo facevano a turno. Potevi andare alle 4 del mattino e mangiare un piatto di lasagne“. Quella Bologna così amata, che lo ha così ispirato (‘…io solo qui alle 4 del mattino, l’angoscia e un po’ di vino…’, cantava nell’Avvelenata), oggi non c’è più: “Da tempo tutto questo è cambiato e non esiste più. Bologna è una città diversa, adesso. Ho insegnato agli americani per 20 anni, dicevo loro che la nostra città non è come la vostra, potete uscire a qualunque ora della notte senza che vi succeda niente. Ora sono sicuro che non lo direi, il tessuto cambiato ed è cambiato in peggio“.


Guccini ha lasciato l’Emilia 16 anni fa per trasferirsi sull’Appennino: “Dal 2001 vivo qui, non so più che città sia diventata Bologna. Sono sconvolto dal traffico e dalla gente. Bologna non è New York ma la città mi infastidisce, i rumori, il traffico, la gente di corsa. Qui la nostra capitale è Porretta, a 5 minuti di macchina. A Bologna altre distanze, ci metti anche 30 minuti per andare da un posto ad un altro”. Ora, conclude, “sono un cittadino dell’Appennino e lo preferisco. Non ci sono problemi di smog, giusto qualche camion che corre sulla statale”.

di Adriano Gasperetti, giornalista professionista

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