Il padre di Saman Abbas estradato in Italia: l’arrivo a Ciampino l’1 settembre

Sarà portato in carcere a Roma e poi trasferito in Emilia-Romagna

REGGIO EMILIA – Shabbar Abbas, il padre di Saman accusato dell’omicidio della figlia avvenuto a maggio del 2021 a Novellara (Reggio Emilia) è partito da poco da Islamabad scortato da personale del servizio per la cooperazione internazionale di Polizia della direzione centrale della Polizia criminale e dai Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale reggiano. L’uomo giungerà nelle prime ore di domani mattina all’aeroporto Ciampino di Roma da dove, espletate le formalità di rito, sarà preso in consegna dalla Polizia Penitenziaria e condotto nella casa circondariale della capitale. In seguito sarà trasferito in un carcere emiliano, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Reggio Emilia, città dove è in corso il processo che vede imputati oltre allo stesso Shabbar anche la moglie Nazia Shaeen (latitante in Pakistan), il fratello Danish Hasnain e i nipoti Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz. Il 46enne era stato arrestato in patria– dove era fuggito dopo il delitto- il 15 novembre dell’anno scorso. Al termine di un lungo procedimento giudiziario l’Alta Corte Pakistana ha giudicato il 4 luglio scorso applicabile la procedura di estradizione, a cui il Governo del Pakistan ha dato l’assenso martedì, nonostante un ricorso del legale pakistano di Shabbar.

MELONI: “ESTRADIZIONE PADRE IMPORTANTE PASSO AVANTI PER GIUSTIZIA“

“L’estradizione dal Pakistan del padre di Saman Abbas, imputato in Italia per il selvaggio omicidio della figlia Saman, è un passo avanti importante per consentire alla giustizia di fare il suo corso. È il frutto della grande e costante determinazione dimostrata in questo caso così delicato e complesso da tutte le Autorità italiane. Determinazione, lavoro e impegno che hanno dato frutti e che, unitamente alla collaborazione mostrata dalle autorità pakistane, ci permettono ora di ottenere questo obiettivo così significativo”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni