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VIDEO | ‘Marcia su Roma’, il regista Mark Cousins: “Potrebbe arrivarne un’altra, come negli Usa”

L'intervista a Venezia nel giorno della premiere del suo documentario nell'ambito della 79esima Mostra del Cinema

Pubblicato:01-09-2022 06:54
Ultimo aggiornamento:01-09-2022 06:54

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Dalla nostra inviata Lucrezia Leombruni


VENEZIA – ‘Marcia su Roma’, il nuovo lavoro di Mark Cousins, inaugura oggi come Evento Speciale Fuori Concorso la XIX edizione delle Giornate degli Autori (promossa da Anac e 100autori), nell’ambito della 79esima Mostra del Cinema (in programma fino al 10 settembre).

“Sì, potrebbe esserci un’altra Marcia su Roma. Abbiamo assistito a quella a Washington il 6 gennaio, un vero e proprio evento fascista”, ha detto il regista di ‘The Story of Film: An Odissey’ durante un’intervista all’agenzia Dire. “La democrazia non è mai al sicuro, è sempre a rischio aggressioni da parte della destra e della sinistra. Quindi – ha proseguito Cousins – è davvero possibile che ci sia un’altra marcia su Roma. Per questo che noi cittadini dobbiamo informarci per fermarla”.


Prodotto da Palomar in collaborazione con il Saggiatore e CSC – Centro sperimentale cinematografia, distribuito in sala dal 20 ottobre da I Wonder Pictures, in occasione del centenario della Marcia su Roma, il film prende spunto dalla rilettura filologica di ‘A Noi’ di Umberto Paradisi, prodotto nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulle giornate che portarono Benito Mussolini alla guida del primo governo dell’era fascista.

“Il machismo si vede molto bene in Donald Trump, Bolsonaro, Orban o Xi Jinping. Ma non possiamo lasciare le donne fuori da questo contesto. Io – ha aggiunto il regista – sono cresciuto con Margaret Thatcher. Il Regno Unito era molto di destra. E oggi abbiamo un potenziale Primo Ministro di destra. E in Italia abbiamo un potenziale Primo Ministro donna che è di destra. Il fascismo – ha concluso – non è solo il prodotto degli uomini, ma separa sempre uomini e donne. Quindi gli uomini sono uomini e le donne sono donne. È un messaggio essenzialista, anche sul gender. Scritto da Mark Cousins e Tony Saccucci autori anche del soggetto con Tommaso Renzoni, il doc vede la partecipazione di Alba Rohrwacher nel ruolo di Anna, una donna della classe operaia che incarna il sentimento della gente comune, dapprima esaltata sostenitrice del regime e poi disillusa e critica. Il film vive delle immagini del grande Archivio Luce.

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