
ROMA – Un tweet composto di una sola emoji, ma che fa il giro del web. La reazione rabbiosa di Lapo Elkann dopo il Gran Premio d’Ungheria di Formula 1, in cui la strategia del Cavallino si è rivelata sciagurata (Leclerc partiva terzo e ha chiuso sesto, Sainz ha finito quarto mentre Verstappen partiva decimo e ha vinto, allungando in classifica), scatena un fiume di repliche tra gli utenti del social network. Che attaccano il team principal della Scuderia, Mattia Binotto, per gli errori dell’Hungaroring e ne chiedono le dimissioni.
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— Lapo Elkann (@lapoelkann_) July 31, 2022
LE CRITICHE SOCIAL A BINOTTO
“Binotto è a libro paga della Red Bull, non c’è altra spiegazione“, scrive un utente. Un altro definisce l’ingegnere di Maranello “il vero nemico della Ferrari“, e sono in tantissimi a volere le dimissioni di Binotto e del suo staff per “una gestione così imbarazzante”. “Non ha alcuna idea di come gestire un team”, è una delle critiche che vengono rivolte al team principal della Scuderia.
BINOTTO: “NON È QUESTIONE DI STRATEGIA, LA VETTURA NON FUNZIONAVA”
“Ci aspettavamo un risultato diverso, la vettura non funzionava. Non è questione di strategia. Puoi mettere la gomma che vuoi ma se non va, non va“. Così il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ai microfoni di Sky prova a spiegare i problemi avuti dalla Rossa nel Gran Premio d’Ungheria. “La macchina non aveva il passo giusto, non ha funzionato e non era veloce sul passo gara. È questo che dobbiamo analizzare e su questo adesso non ho risposte”.
Rispondendo alle domande su possibili errori di strategia, Binotto spiega all’intervistatore di Sky: “È inutile che insisti sulla strategia, la macchina non andava. Oggi Mattia, responsabile della Ferrari, dice che il problema più grosso è la prestazione della macchina e questo analizzo per primo. La strategia viene dopo”.
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