NEWS:

VIDEO | Incendio al centro migranti di Milo, ecco le immagini che accusano i migranti

Un gruppo di stranieri il 22 gennaio ha fatto divampare le fiamme in alcuni locali del Cpr, dando fuoco a coperte e cumuli di carta e plastica: i tre indagati son ostati individuati grazie alle immagini della videosorveglianza

Pubblicato:31-01-2024 11:16
Ultimo aggiornamento:31-01-2024 12:11

incendio cpr milo trapani
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – Convalidato il fermo eseguito dalla polizia nei confronti di tre ospiti del Centro migranti di Milo, a Trapani, indagati per i due incendi che hanno devastato la struttura. Si tratta di due tunisini e di un marocchino.
I fatti risalgono al 22 gennaio, quando un gruppo di stranieri ha fatto divampare le fiamme in alcuni locali del Cpr (Centro per la permanenza e il rimpatrio). In un primo momento sono andati in fumo coperte e cumuli di carta e plastica utilizzati per dare alle fiamme i materassi accatastati in precedenza. Nel giro di pochi minuti, tre settori del Cpr sono stati invasi da un fumo nero e tossico.
I vigili del fuoco hanno fatto fatica a controllare l’incendio e le operazioni di spegnimento sono durate diverse ore. Nel tardo pomeriggio, inoltre, una volta riportata la calma nel Cpr, sono stati appiccati nuovi incendi con le stesse modalità in altri settori della struttura, diventata per la maggior parte inagibile.

I tre sono stati incastrati delle immagini del circuito interno di videosorveglianza acquisite dalla squadra mobile. Molti ospiti coinvolti nell’incendio sono entrati in azione coprendosi il visto, mentre i tre hanno agito a volto scoperto. Due di loro hanno introdotto nei locali buste contenenti plastica e carta, mentre il terzo una coperta in fiamme, servita ad appiccare l’incendio ad uno dei settori.
Al momento del fermo, avvenuto nel pomeriggio del 24 gennaio, tutti indossavano gli stessi indumenti e accessori ripresi dalle telecamere il giorno del rogo.
L’impianto indiziario del fermo operato dalla squadra mobile è stato accolto dalla procura di Trapani, che ne ha chiesto la convalida contestando i reati di incendio e devastazione. Dopo la convalida, i tre sono stati trasferiti nel carcere Pietro Cerulli di Trapani.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it