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Coronavirus, allo Spallanzani 12 persone ricoverate per test: “Ma no a discriminazioni verso cittadini cinesi”

Conferenza stampa dell'Istituto nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, per fare il punto sulla situazione

Pubblicato:31-01-2020 14:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:55
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ROMA – Allo Spallanzani, oltre i due casi risultati positivi al Coronavirus, sono ricoverati “altri 12 pazienti provenienti da altre zone della Cina, sottoposti a test per la ricerca del coronavirus“. Altri 9 pazienti “sono stati isolati e poi dimessi”. Ulteriori “20 soggetti asintomatici entrati in contatto con la coppia di cinesi sono in osservazione”. Infine sono stati individuati 3 possibili contatti con la coppia, posti in osservazione domiciliare. Lo ha fatto sapere l’Istituto nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, nel corso della conferenza stampa organizzata per fare il punto sulla situazione.

L’ospedale comunica che la coppia di turisti cinesi ricoverata è “in condizioni discrete di salute“. La moglie “ha un inizio di interstiziale polmonare” mentre il marito “ha un interessamento polmonare più pronunciato, con febbre, tosse e astenia”.


Nella conferenza stampa organizzata all’Istituto Spallanzani per fare il punto dopo l’annuncio dei primi due casi di Coronavirus a Roma, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha spiegato che durante il soggiorno la coppia di cinesi risultata positiva al Coronavirus avrebbe “limitato gli spostamenti all’interno e fuori dall’albergo Palatino di Roma, indossando le mascherine protettive”.

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SPALLANZANI: NO CURE, SOLO TRATTAMENTO SINTOMATICO

Non esistono cure per questa malattia, i pazienti vengono solo sottoposti al trattamento sintomatico e, ove necessario, vengono gestite la comorbosità”. Così il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, interpellato dai giornalisti al termine della conferenza stampa organizzata dall’Istituto di Malattie Infettive per fare il punto sui due casi di Coronavirus in Italia.

“Esistono- aggiunge- farmaci candidati, che è sono ben diversi da quelli registrati e utilizzabili. Sono farmaci messi a punto per altre patologie e al momento sono indicati solo le zone ad alta circolazione epidemica”.

“Bisogna evitare allarmismi- continua- ma dire che non ci saranno altri casi sarebbe non guardare in faccia alla realtà“.

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SPALLANZANI: NO A DISCRIMINAZIONI CITTADINI CINESI

Non c’è motivo per creare discriminazione nei confronti dei cittadini cinesi che sono in Italia. Loro sono molto interessanti a proteggersi e a interagire con il Sistema sanitario nazionale”. Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, nel corso della conferenza stampa organizzata oggi dall’Istituto di Malattie Infettive.

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