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FOTO | A Somma Vesuviana l’addio a Mario Cerciello Rega, Nistri: “No polemiche, evitiamo altre coltellate”

Alle 12 i funerali, tricolore per omaggiare Mario Cerciello Rega

Pubblicato:29-07-2019 08:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:34

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SOMMA VESUVIANA (NAPOLI) – È tappezzata di bandiere tricolore la città di Somma Vesuviana (Napoli) dove alle 12 sono iniziati i funerali di Mario Cerciello Rega. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino nel Comune del giovane militare 35enne morto nella Capitale. La chiesa di Santa Maria del Pozzo già alle 10 era gremita e all’esterno sono state posizionate tante corone di fiori, tra cui quelle dei presidenti della Repubblica, del Consiglio, di Camera e Senato e delle forze di polizia, per ricordare il carabiniere ucciso a Roma la notte tra il 26 e il 27 luglio. Attesi, oltre ai vertici delle forze dell’ordine, le istituzioni locali ed esponenti del governo, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico.

FERETRO IN CHIESA, LUNGO APPLAUSO

È arrivato alle 12.10 nella chiesa di Santa Maria del Pozzo il feretro di Mario Cerciello Rega. Trasportata a spalla dai colleghi e ricoperta dal tricolore, la bara, seguita dalla moglie, ha attraversato la navata della chiesa gremita di persone. Sopra, sono stati adagiati un mazzo di fiori, delle fotografie del matrimonio e anche la maglia del Napoli, la squadra del cuore di Mario Cerciello Rega. Proprio nella chiesa di Santa Maria del Pozzo, Cerciello Rega si era sposato con la moglie, Rosa Maria Esilio. “Oggi ci siamo, siamo qui per lui e per dirgli grazie”, queste le parole con cui monsignor Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia, ha iniziato la cerimonia funebre. Un lungo applauso e i rintocchi delle campane della chiesa hanno accompagnato l’ingresso in chiesa del feretro.


DI MAIO, SALVINI E NISTRI ARRIVATI IN CHIESA

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i ministri della Difesa Elisabetta Trenta e dell’ambiente Sergio Costa, il presidente della Camera Roberto Fico, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Regione Vincenzo De Luca e numerosi esponenti del governo e sindaci della provincia di Napoli, oltre al primo cittadino di Roma Virginia Raggi, hanno fatto il loro ingresso nella chiesa di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana per i funerali di Mario Cerciello Rega. Anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri ha raggiunto la chiesa e dovrebbe prendere la parola durante la funzione. 

FERETRO LASCIA CHIESA, MONSIGNOR MARCIANÒ: MORTE DA MARTIRE

Quella di Mario Cerciello Rega è stata “una morte da carabiniere cristiano, lo possiamo dire, una morte da martire”. Lo ha detto monsignor Santo Marcianò, arcivescovo ordinario militare per l’Italia, prima di benedire il feretro del carabiniere ucciso a Roma nella notte tra giovedì e venerdì. Conclusa la celebrazione dei funerali, a cui hanno assistito, tra gli altri, anche i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il presidente della Camera, Roberto Fico, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il feretro ricoperto dal tricolore è stato portato fuori dalla chiesa di Santa Maria del Pozzo, a Somma Vesuviana (Napoli).

CARABINIERE UCCISO. NISTRI: SI È SPESO PER ALTRI AIUTANDO POVERI E FRAGILI

“Abbiamo bisogno della vostra presenza, della vostra vicinanza e della vostra comprensione. Abbiamo bisogno che ci sentiate quello che siamo, cioè parte di voi. Come lo era Mario”. Con queste parole il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, ha iniziato il suo intervento durante la cerimonia funebre di Mario Cerciello Rega. Dopo aver ringraziato tutti i presenti, dalle istituzioni alle persone comuni, Nistri ha parlato del vicebrigadiere. “Che cosa si può dire di un ragazzo morto a 35 anni? Vorrei ripercorrerne la carriera, quando a 24 anni ha fatto la scelta di indossare la divisa- ha ricordato Nistri- è andato alla Scuola allievi di Roma e in quel frangente ha scoperto che stava diventando uomo non solo perché aveva fatto questa scelta, ma anche perché era venuto a mancare all’improvviso il papà. Ha scoperto che doveva essere militare e anche inventarsi capo di famiglia”.

Nel 2009 il servizio alla stazione Roma Cinecittà, poco dopo il trasferimento a Roma Piazza Farnese. E poi, ha ricordato Nistri, il riconoscimento dato a Cerciello Rega dall’Arma. “Non lo regaliamo, se l’è meritato”, ha detto. “Devo dire qualcosa su chi era Mario uomo, anche se non ho strumenti per dirlo come vorrei. Era tifoso del Napoli, sposo felice, aiutava la famiglia a coltivare campi e raccogliere nocciole. Era volontario all’ordine di Malta, si è speso per altri da volontario come da carabiniere- ha detto ancora il comandante dell’Arma- aiutando i poveri e i fragili, portando cibo ai derelitti e accompagnando i malati a Lourdes, a Loreto e Medjugorje, facendo proprio il servizio che lo ha portato fino a oggi”. Infine, il ricordo di Mario Cerciello Rega attraverso una poesia di Giovanni Pascoli dal titolo ‘La piccozza’.

NISTRI: RISPETTO E RICONOSCENZA, OGGI NO DIBATTITI

“Se è concesso a un comandante generale fare delle richieste, vorrei che fossero due parole: rispetto e riconoscenza, perché è giusto che noi tutti si eviti la dodicesima coltellata al cuore d’oro di Mario, infranto da una tra le undici coltellate che sono arrivate in fondo, come ha detto l’autopsia. Sono giusti i commenti e i dibattiti, ma non oggi: teniamoli lontani”, prosegue Nistri.

NISTRI ALLA FAMIGLIA: CONTINUERETE A ESSERE DEI NOSTRI

“Non possiamo sostituire chi non c’è più, ma cercheremo di starvi vicini, perché è quello che si fa in una famiglia. Non so se ci riusciremo appieno, ma è certo che voi continuerete a essere dei nostri. Vi posso solo abbracciare e lo faccio con tutto l’affetto che posso a nome mio e di tutta l’Arma”. Lo ha detto il comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, rivolgendosi alla famiglia di Mario Cerciello Rega.

VOLO PALLONCINI E APPLAUSI PER ADDIO A MARIO

Un lungo applauso è partito dalla folla che a Somma Vesuviana (Napoli) era all’esterno della chiesa di Santa Maria del Pozzo e che ora partecipa al corteo funebre. Un volo di palloncini bianchi per l’ultimo saluto al vicebrigadiere, la cui foto campeggia su un grande striscione preparato dagli amici. Poi il silenzio dei cittadini quando le trombe dei carabinieri hanno suonato per l’addio a Cerciello Rega. La bara, portata in spalla da alcuni carabinieri, era coperta dalla bandiera tricolore.

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