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Oculistica, Usl Vda acquista un nuovo sistema di visualizzazione 3D

Permette la visualizzazione in tre dimensioni (3D) del campo operatorio a tutto il personale in sala operatoria, grazie all'utilizzo di occhiali prismatici in dotazione con la nuova tecnologia

Pubblicato:30-04-2022 12:24
Ultimo aggiornamento:30-04-2022 12:24
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(DIRE – Notiziario Sanità e Politiche sociali) Aosta, 30 apr. – È operativo, nella struttura di Oculistica dell’azienda Usl della Valle d’Aosta, un nuovo sistema di visualizzazione tridimensionale. L’apparecchiatura, di ultima generazione, permette la visualizzazione in tre dimensioni (3D) del campo operatorio a tutto il personale in sala operatoria, grazie all’utilizzo di occhiali prismatici in dotazione con la nuova tecnologia.

“Normalmente- spiega l’Usl in una nota- in sala operatoria oculistica si lavora con un microscopio dedicato che permette l’ingrandimento delle strutture oculari e la visualizzazione ad uno o due operatori tramite gli oculari del microscopio”, escludendo lo strumentista, gli infermieri di sala operatoria e il personale medico in formazione. “Utilizzando il sistema 3D- prosegue la nota- l’immagine del microscopio viene inviata ad un monitor 55 pollici con un ritardo di circa cinque centesimi di secondo (impercettibile all’operatore durante i movimenti lenti di una microchirurgia) e questo permette a tutti i presenti la visualizzazione del campo operatorio come lo vede il primo chirurgo”. Per Luca Ventre, direttore di Oculistica, “il primo valore aggiunto di questa tecnologia consiste nel notevole ingrandimento delle immagini (fino al 50% in più rispetto al tradizionale microscopio ottico) e nell’aumento della profondità di fuoco”, che permette “di vedere meglio strutture anatomiche come membrane epiretinche nella chirurgia vitreoretinica o la capsula del cristallino per la chirurgia della cataratta, strutture di spessore di pochi millesimi di millimetro che devono essere afferrate con pinze sotto il diretto controllo del chirurgo”.

La nuova visualizzazione digitale permette anche “di modificare i filtri, la luminosità e il contrasto delle immagini- aggiunge Ventre- con conseguente minor utilizzo di luce nel campo operatorio e minor danno fototossico e migliore visualizzazione di strutture trasparenti come il vitreo, la capsula del cristallino ed alcune membrane patologiche sulla superficie della retina”. La tecnologia facilita anche la formazione, permettendo “di indicare direttamente tramite un cursore le azioni che deve svolgere il chirurgo in formazione- conclude il direttore di Oculistica- e la possibilità per il chirurgo esperto di intervenire sul campo operatorio da qualunque posizione e senza la necessità di regolare nuovamente gli oculari del microscopio tra un chirurgo e l’altro”. La visualizzazione per il personale paramedico, inoltre, permette a tutti di comprendere appieno l’attività del chirurgo e quindi di partecipare all’intervento chirurgico in maniera proattiva. Lo strumento, Ngenuity, prodotto dall’azienda Alcon, potrà essere utilizzato per tutti gli interventi oculistici, a discrezione del chirurgo.


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