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VIDEO | Medicina estetica, il chirurgo: “Attenzione ai prezzi troppo bassi”

L’Italia va nella direzione di garantire in modo inflessibile sicurezza in questo mondo

Pubblicato:30-03-2023 17:31
Ultimo aggiornamento:31-03-2023 23:39
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ROMA – La bellezza è sempre più sentita come parte della salute, del sentirsi bene, ma non per questo si può far deroga alla sicurezza né si può dimenticare che la chirurgia estetica è comunque una pratica medica che come tale “deve esser legata alla sicurezza. Si tratta di interventi che vanno effettuati in strutture con requisiti che hanno dei costi. E’ giusto che ci sia un mercato e un’ offerta con una varietà, però deve essere chiaro che un’eccessiva scontistica deve far sospettare che questi requisiti minimi di sicurezza non siano rispettati”. Il modo più sicuro per trovare un chirurgo è “il famoso passaparola o andare sul sito delle società scientifiche, non i social media”. E’ netto il parere del chirurgo plastico, professore al Policlinico Tor Vergata di Roma, Benedetto Longo sull’importanza che ci sia la corretta informazione sulla chirurgia e medicina estetica. E’ recente la notizia del rinvio a giudizio di un medico per la morte dell’influencer Alessia Ferrante dopo una liposuzione.

L’Italia va nella direzione di garantire in modo inflessibile sicurezza in questo mondo. Un esempio su tutti, unico al mondo, il registro obbligatorio delle protesi mammarie: ad agosto 2023 le regioni dovranno iniziare a mandare dati e ci saranno sanzioni per chi non ottempera.
Serve alle donne perché “permette di registrare l’impianto mammario inserito nella paziente e quindi di identificare il lotto di appartenenza e in caso di problematiche permette di richiamare le pazienti ed eventualmente fare monitoraggi o rioperarle se necessario- ha spiegato Longo- e la novità importante è l obbligatorietà. Entro 72 ore i chirurghi devono inserire i dati, troveranno un database che identifica le strutture organizzate e le protesi sono già pre registrate dalle aziende produttrici. E’ veloce, basta un clic”.

Non si potrà scongiurare un illecito, come il famoso caso delle PIP francesi, ma si potranno richiamare subito le pazienti in caso di problemi. E non solo. Soprattutto per quelle donne che hanno una ricostruzione con protesi dopo un tumore: per loro “il grande vantaggio sarà avere un doppio monitoraggio per la parte oncologica e quella ricostruttiva. Quindi sarà possibile avere dati sulle interazioni tra impianto e neoplasia, o terapie adiuvanti o neo adiuvanti e il registro ci darà informazioni su interazioni a lungo termine. Questo orienterà le scelte del chirurgo, ad esempio sempre di più verso la ricostruzione autologa, con tessuti propri della paziente, se la protesi nel tempo può interagire non bene con le terapie oncologiche”, ha concluso.


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