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Dimissioni in blocco dei consiglieri del centrodestra dopo la crisi al Comune di Reggio Calabria

Ad aprirla formalmente è stato il Partito democratico che non ha gradito la sostituzione dell'ex vicesindaco Tonino Perna con l'assessore Paolo Brunetti, attuale sindaco facente funzioni

Pubblicato:29-11-2021 12:37
Ultimo aggiornamento:29-11-2021 12:37
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REGGIO CALABRIA – Dimissioni in blocco dei propri consiglieri comunali di Reggio Calabria, è la decisione presa dai partiti di centrodestra: Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e Reggio attiva, d’intesa con i vertici nazionali di riferimento. L’atto fa seguito alla crisi politica dell’attuale maggioranza di centrosinistra a seguito della condanna in primo grado del sindaco Giuseppe Falcomatà al processo Miramare e relativa sospensione dalla carica per 18 mesi per gli effetti della legge Severino.

“Il problema di Reggio Calabria e della sua amministrazione non è la Severino in sé, né l’abuso d’ufficio contestato a mezza squadra Falcomatà – precisano i partiti di centrodestra reggino – è piuttosto la mancanza di agibilità politica, nonché le condizioni pessime in cui versa ogni settore dell’Amministrazione comunale. Ecco perché ci saremmo aspettati le dimissioni del sindaco, anche prima della sentenza, e ancor di più di coloro rimasti a comporre la maggioranza”. Ad aprire formalmente la crisi al Comune di Reggio Calabria è stato il Partito democratico e il movimento ad esso collegato dei Democratici progressisti metropolitani, che non hanno gradito l’evoluzione del post sentenza, con la sostituzione dell’ex vicesindaco Tonino Perna con l’assessore Paolo Brunetti, attuale sindaco facente funzioni.

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Da qui l’apertura di una difficile trattativa politica in seno al centrosinistra che ha portato alla sfiducia dell’attuale giunta comunale Falcomatà e la richiesta di un azzeramento dell’esecutivo e la nomina di nuovi componenti. Oggi sarà la giornata dell’interpartitica per il centrosinistra, alla quale parteciperà lo stesso Falcomatà, durante la quale si farà il punto e si deciderà sulle prossime scelte della giunta. Secondo quanto appreso dalla Dire il Pd e il Dpm sono i partiti che chiedono ancora più spazio all’interno dell’esecutivo, composto da 9 componenti compreso l’attuale sindaco facente funzioni, con la proporzione di 4 per i dem e 2 per il Dpm. Ad essere sacrificata sarebbe proprio l’unico assessore di fiducia di Falcomatà: l’ex deputata Rosanna Scopelliti e presidente della fondazione Antonino Scopelliti, delegata alla Cultura, turismo, istruzione e legalità.

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