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“L’ultimo spenga la luce”. Ecco il piano dell’Università di Bologna contro il caro-bollette

L'Alma Mater predispone il primo piano energetico di Ateneo e sostituisce migliaia di lampadine. Così si prepara ad affrontare una maxi bolletta da quasi 30 milioni

Pubblicato:29-09-2022 15:16
Ultimo aggiornamento:29-09-2022 15:16

Giovanni Molari
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BOLOGNA- “L’ultimo spenga la luce”. Con la prospettiva molto concreta di veder raddoppiare le bollette dai ‘soliti’ 15 milioni a 30 milioni di euro, l’Università di Bologna corre ai ripari, estendendo a tutti i plessi progetti di efficientamento già avviati in alcuni dipartimenti (come quello che riguarda la sostituzione degli impianti di illuminazione delle serre e degli edifici di Agraria presentato oggi) e mettendo a punto il primo piano energetico dell’Ateneo, che sarà pronto tra novembre e dicembre.

IN ARRIVO UN VADEMECUM PER IL PERSONALE

Intanto, mentre gli interventi procedono, nelle caselle di posta elettronica del personale dell’Alma Mater sta per essere recapitato un vademecum con una serie di indicazioni per la riduzione dei consumi in aule e uffici. “Siamo di fronte a una grave crisi che l’Università dovrà affrontare: le stime per il 2022 variabili e dipendono dall’andamento dei prezzi, ma sono vicine al raddoppio della spesa energetica, dai 15 milioni all’anno dei bilanci precedenti, con ricadute sulla capacità di programmare le risorse per il futuro”, avverte il rettore Giovanni Molari, che oggi ha presentato i risultati di un progetto avviato alcuni anni fa e che ha portato alla sostituzione dell’illuminazione nelle serre e nella sede del dipartimento di Agraria.

NELLE SERRE DI AGRARIA SOSTITUITE 240 LAMPADE ALOGENE

In particolare, nelle serre sono state installate 420 lampade a led al posto di 240 lampade alogene, che non solo consumano di più, ma scaldano anche di più costringendo gli impianti di raffrescamento a un super lavoro: le nuove luci a led (oltre a essere intelligenti e regolabili in base alla necessità delle varie piante) permetteranno di abbattere i consumi energetici del 40%. Contemporaneamente solo nella sede del dipartimento di Agraria (il grande edificio a fianco del Caab) sono stati cambiati 4.800 punti luce: un intervento che, stima l’Ateneo, permetterà di risparmiare 138.893 kilowattora all’anno, il 4% dei consumi totali del plesso ( ai prezzi attuali significa un risparmio di circa 60.000 euro).


MOLARI: “VOGLIAMO ESSERE UN ESEMPIO”

“L’Alma Mater ha il dovere di adottare comportamenti lungimiranti, che siano un esempio da imitare anche da fuori dal campus”, sottolinea Molari, annunciando il varo del primo piano energetico triennale dell’Università di Bologna. “La prima cosa che stiamo facendo è una dettagliata fotografia della situazione attuale dei consumi e delle dotazioni che si tradurrà in azioni concrete. La prima riguarderà l’illuminazione”, spiega il rettore.

CENTRALINE INTELLIGENTI E FOTOVOLTAICO

A seguire, l’Ateneo studierà azioni di frazionamento e di riscaldamento puntuale: per esempio, saranno sostituite le centraline, con sistemi più intelligenti che consentiranno un controllo da remoto degli impianti in modo da accendere o spegnere i riscaldamenti in base all’utilizzo degli spazi (insomma, inutile, scaldare un’aula vuota).

DA ‘RELAMPING’ RISPARMI PER 500.000 EURO

Tra gli interventi strutturali a lungo termine, l’aumento della dotazione di impianti fotovoltaici. “Solo il ‘relamping’ può far risparmiare dai 400.000 ai 500.000 euro all’anno”, evidenzia Molari. “Cerchiamo soluzioni inedite a problemi inediti”, prosegue, anticipando l’invio di una mail a tutto il personale dell’Ateneo, “un vademecum per richiamare tutti a un rinnovato impegno con l’indicazione di condotte semplici per ridurre i consumi”.

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