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Gas e libero mercato, l’allarme: “Quando finisce l’offerta arriva il salasso: prezzi anche triplicati”

Molti cittadini stanno facendo i conti con le possibili conseguenze del libero mercato: quando finisce l'offerta concordata, l'operatore modifica in modo unilaterale la tariffa e i costi della materia prima possono perfino triplicare

Pubblicato:15-02-2024 15:56
Ultimo aggiornamento:18-02-2024 19:42
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BOLOGNA – Il mercato libero dell’energia è un modello che “sicuramente può essere vantaggioso”, ma per sfruttarlo nel modo giusto bisogna che i cittadini stiano attenti alla durata dei contratti e si cerchino da soli le ‘offerte’ dei vari distributori. Un esempio? Lo fornisce Udicon Emilia-Romagna, che spiega uno dei problemi principali che con il passaggio avvenuto a inizio anno i consumatori portano agli sportelli dell’associazione. “Il problema è che noi abbiamo una tariffa concordata con l’operatore commerciale che ha una durata, che può durare 12, 18 mesi- spiega Vincenzo Paldino, presidente Udicon Emilia-Romagna- e quando scade la tariffa l’operatore ci comunica in modo unilaterale la modifica di questa tariffa”. Così, automaticamente, da una tariffa concordata “ad esempio di 0,90 al metro cubo” di gas, alla fine di questo contratto “se noi consumatori non facciamo nulla può arrivare a due euro, due euro e 50. Questo sono le bollette che stiamo vedendo al metro cubo quando scade il contratto”.

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“STUDIATE BENE I CONTRATTI, SE SERVE CHIEDETE AIUTO”

Per questo con il passaggio al mercato libero dell’energia “dobbiamo imparare a essere consumatori consapevoli e guardare bene i nostri contratti, anche con l’aiuto di associazioni e consulenti quando non abbiamo le competenze per farlo, perché altrimenti ci ritroviamo a pagare il metro cubo tre volte rispetto a quello che era contrattualmente previsto”, il consiglio di Paldino, e anche Udicon prova a fare la sua parte con una “prepotente” attività di sensibilizzazione sul territorio e di informazione. Ad ogni modo, il nuovo modello presenta anche “delle opportunità”, infatti è “da un po’ che lo sosteniamo”. Ma “bisogna andarle a cercare e stare molto, molto attenti, perché non c’è più quella forma di tutela che avevamo prima”, conclude Paldino.


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