ROMA – Per quel che riguarda il dl Clima, il cui percorso si è complicato, ora “siamo in una fase positiva” e “credo che se non nel prossimo Consiglio dei ministri entro un paio di Cdm” il provvedimento vedrà l’ok di Palazzo Chigi. Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, lo dice a SkyTg24. Costa spiega che il governo sta lavorando alla “quadratura” del provvedimento.
L’emergenza climatica è un’urgenza e “il decreto legge è un provvedimento urgente“, spiega Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, “e però deve fare filiera con la Legge di Stabilità per orientare tutto l’anno e non solo un pezzetto” Ciò detto, “l’accordo fra i ministri c’è, non è che si corra più veloce un ministero rispetto all’altro- rassicura Costa- c’è una grande sensibilità di tutti i ministri” e “tutti vogliono contribuire”. Ciò detto, “chiaramente anche loro devono fare le verifiche rispetto la Legge di Stabilità”, precisa il ministro.
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Per quel che riguarda il dl Clima “le coperture ci sono, chiaro che vanno inserite in Legge di Stabilità”, ed è “importante è il quadro nel quale si devono muovere”, che sia “indirizzato al green”.
“Io l’End of waste lo avrei fatto anche prima, ma è necessaria una fonte primaria, non è sufficiente un decreto ministeriale o interministeriale, ci vuole una legge perché altrimenti diventa flebile”. Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, lo dice a SkyTg24, affrontando uno dei temi più spinosi tra i punti del dl Clima, e cioè quello delle norme necessarie per sbloccare le autorizzazioni agli impianti che riciclano materiali e che rischiano di fermarsi o non partire se le attese norme per l’uscita delle materie prime seconde dalla definizione di ‘rifiuto’ non saranno definite. “Io credo all’idea di fare in modo che le Regioni siano i player e che lo Stato possa avere linee guida di cornice nazionale- aggiunge Costa- Credo che su questo ormai abbiamo trovato una buona intesa e su quella linea si potrà andare”.
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