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Lollobrigida: “L’Italia è la prima nazione libera dai cibi sintetici”

Il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare commenta il via libera in Cdm al ddl che vieta la produzione e la vendita di alimenti e mangimi creati in laboratorio

Pubblicato:29-03-2023 15:35
Ultimo aggiornamento:30-03-2023 11:05

francesco_lollobrigida
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ROMA – “L’Italia è la prima Nazione libera dal rischio di avere cibi sintetici. Cosi salvaguardiamo i cittadini”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in un’intervista al Tempo dopo il via libera del Consiglio dei ministri al provvedimento che vieta, in Italia, la produzione e la vendita di alimenti creati in laboratorio. “In base al principio di precauzione, previsto anche dall’Unione europea, l’ambiente e la salute pubblica vanno salvaguardate. Ecco perché io e il mio collega Schillaci abbiamo condiviso una proposta di legge che vieta l’utilizzo, la produzione, l’importazione e la vendita di prodotti realizzati in vitro“, ha sottolineato il ministro.

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I RISCHI DEI CIBI SINTETICI

“Il principio di precauzione è sancito dalle norme europee. Si tratta di un risultato coraggioso del governo Meloni – ha dichiarato Lollobrigida – che ha raccolto l’appello di quasi duemila Comuni e dell’ampia maggioranza delle Regioni che hanno approvato un ordine del giorno lanciato da Coldiretti”. Sui rischi per la salute il ministro ha sottolineato che “intanto non sono stati testati per un periodo sufficiente. Questo è un fatto. Si tratta di tecnologie innovative che utilizzano un processo di trasformazione molto invasivo. II caso di Israele è chiaro. Lì c’è un solo ristorante che vende carne di questa natura. Però, prima di servirla, prevede la sottoscrizione di una liberatoria”.


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Come per i decreti sulle farine di insetti, ha proseguito il ministro dell’Agricoltura, “la linea comune dei due provvedimenti è la difesa della salute. Ma anche la difesa del lavoro, dell’impresa e dell’ambiente. Se noi producessimo cibi in laboratorio, con l’utilizzo di bioreattori, sparirebbe la nostra biodiversità con la conseguente desertificazione del nostro modello di sviluppo. In ultimo, ma non è un fatto secondario, rischieremmo addirittura di andare incontro a un’ingiustizia sociale, con i più poveri che si nutriranno di cibi standardizzati e di bassa qualità, e i più ricchi, invece, che continueranno a nutrirsi in maniera adeguata”, ha concluso Lollobrigida.

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