NEWS:

Il Vinòforum conquista Roma, la 21esima edizione a giugno sarà al Circo Massimo

La location nel cuore della Capitale è stata annunciata dall'organizzatore Emiliano De Venuti. Il settore a Roma coinvolge 40mila imprese

Pubblicato:29-01-2024 15:36
Ultimo aggiornamento:29-01-2024 15:36

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

È stato il re Numa Pompilio nel VII secolo avanti Cristo a mettere a dimora la prima vite di Roma, piantata nell’area del Foro insieme a un albero di fico e uno di olivo. Il vino da sempre è parte integrante della storia della Capitale e quest’anno viene celebrato nel cuore della città con la kermesse ‘Vinòforum’, giunta alla sua 21esima edizione, in programma al Circo Massimo dal 17 al 23 giugno.
La location è stata annunciata nel corso della conferenza stampa che si è svolta al Garum, Biblioteca e Museo della Cucina di Via dei Cerchi, da Emiliano De Venuti, organizzatore dell’evento: “Spalancheremo le porte al turismo, per una settimana metteremo visitatori, cittadini e operatori del settore a stretto contatto con le migliori realtà produttive del territorio. Il Lazio deve diventare un hub strategico per un comparto che solo a Roma conta oltre 40mila imprese tra agricoltura, industria, distribuzione e ristorazione”, ha detto De Venuti.

“LA MIGLIORE VETRINA PER UNA MANIFESTAZIONE DIVENTATA IMPORTANTE”

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche gli assessori all’Agricoltura del Comune di Roma e della Regione Lazio, rispettivamente Sabrina Alfonsi e Giancarlo Righini, il commissario straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa, il sommelier Alessandro Scorsone, il presidente della fondazione Banfi, Rodolfo Maralli, e il docente di Antropologia del Gusto all’Università di Tor Vergata, Ernesto Di Renzo.
“Il ‘Vinòforum’ è una manifestazione che compie 20 anni, è la pià grande del Centro-Sud Italia ed è giusto che si svolgesse nella migliore vetrina di Roma”, ha detto Alfonsi, che ha ricordato anche il legame stretto tra la città e il vino, di cui “la storia della città è intrisa. Siamo convinti che questa edizione sia un momento per rilanciare i doc del nostro territorio”.
Anche Righini ha sottolineato che “ci tenevamo ad avere un ruolo più attivo in questa manifestazione di successo. Dobbiamo e vogliamo valorizzare i 37 vitigni autoctoni che ci sono nelle cinque province del Lazio. La Regione è dalla parte delle proprie aziende, che stanno dando segnali di vivacità da intercettare. Per questo all’Arsial abbiamo messo un manager, riteniamo infatti che l’azienda per anni è stata vista solo come un luogo dove parcheggiare qualcuno”. L’assessore, inoltre, si è detto “sicuro” che “nei prossimi anni la nostra presenza sarà più importante. Abbiamo stanziato 300 milioni di euro per il primo insediamento di nuovi agricoltori e spero che tra loro ci siano anche nuovi vignaioli”.

“ROMA CAPUT VINI POTREBBE DIVENTARE UN BRAND PER FAR CRESCERE UN NUOVO TURISMO”

Raffa dal canto suo ha ricordato che “Arsial sta cambiando, sono stato chiamato per costruire un percorso diverso che posizioni il Lazio su un livello qualitativo migliore. Lo stiamo facendo dall’interno, affinché l’agenzia sia più funzionale”.


Infine, il prof Di Renzo ha raccontato che “Roma ha un legame con il vino nel suo DNA”, del resto “è una città fondata dal solco di un aratro. L’identità di Roma è fortemente legata al vino, è un elemento identitario da esportare. ‘Roma Caput vini’ potrebbe essere un brand attorno a cui far crescere un nuovo turismo con l’obiettivo che il Vinoforum di Roma diventi come l’Oktober fest di Monaco”. Per riuscirci, ha concluso, “Roma non deve far altro che riscoprire la propria storia e riscoprire il fatto che è stata un grande vigneto”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it