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Rischio beffa per produttori vino veneti: 50.000 etichette da buttare

Cambio etichettatura imposta da Commissione europea: ingredienti non potranno più essere indicati con ‘I’ e Qr code, ma con intero termine ‘ingredienti’. Governo vuole rinviare

Pubblicato:06-12-2023 15:33
Ultimo aggiornamento:06-12-2023 15:33
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VENEZIA – “Ho posto all’attenzione del Ministro Lollobrigida la questione sul cambio di etichettatura del vino imposta dalla Commissione europea, che rischia di produrre un danno economico impattante ai nostri produttori creando l’ennesimo cavillo burocratico. Dopo l’etichetta sanitaria ‘irlandese’, ora sotto attacco è la lista degli ingredienti che non potranno più essere solamente indicati con la lettera ‘I’ e un Qr code, ma con l’intero termine ‘ingredienti’. A rischio sono quasi 50.000 stampe già pronte da destinare al macero, perché non conformi alle recenti disposizioni europee che entreranno in vigore già da venerdì 8 dicembre”. Così l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, rilancia la forte preoccupazione che sta colpendo i produttori di vino e prodotti vitivinicoli aromatizzati in merito all’obbligo, previsto dal Regolamento della Commissione Europea 2021/2117 integrato poi con la rettifica di luglio 2023, che si applicherà a quanto prodotto dopo l’8 dicembre.

SI SPERA NELLE RASSICURAZIONI DI LOLLOBRIGIDA SU POSSIBILE RINVIO OBBLIGO

L’introduzione e l’applicazione della normativa europea sta generando molto caos: a livello operativo si intuisce che le novità si applicheranno ai vini e prodotti vitivinicoli aromatizzati prodotti dopo tale data– spiega Caner- ma il problema, attualmente, è di tipo economico. Il ministro, in occasione di un incontro dei componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, ci ha confermato che il Governo intende posticipare l’introduzione e l’applicazione della normativa europea grazie permettendo l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già a magazzino. Questa soluzione potrebbe realmente dare un sostegno a un comparto importante per l’economia regionale e quella nazionale”.


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