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A Betlemme Natale sottotono, pesano Covid e crisi

All'ospedale della Sacra Famiglia il piccolo Gayth è il primo nato del 25 dicembre: un segno di speranza

Pubblicato:28-12-2020 14:50
Ultimo aggiornamento:28-12-2020 14:50
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ROMA – Il personale palestinese dell’Ospedale della Sacra Famiglia attendeva con impazienza il primo bambino nato il giorno di Natale, come segno di speranza nella difficile situazione creatasi a Betlemme con il Covid-19. Il primo bambino di Natale è nato all’ospedale il 25 dicembre alle 2.05 ed è stato accolto dal suono delle campane di Natale di Betlemme. Il piccolo Gayth, come riferisce il Sovrano Ordine di Malta in una nota, e’ stato affidato alle braccia dei suoi genitori dalle ostetriche Hanan e Ala. La madre, Linda, ha spiegato che Gayth era il regalo di Natale che attendevano dall’inizio della pandemia. Con la pandemia c’è stata un’impennata di disoccupazione e povertà a Betlemme, il governatorato palestinese più povero dopo Gaza, che ha un’economia fragile anche in tempi normali. L’insicurezza alimentare sta aumentando, colpendo in modo particolare donne e bambini. Nonostante le difficolta’, il personale dell’Ospedale dell’Ordine di Malta, composto da 172 persone, ha garantito con coraggio turni di 12 ore, senza giorni di ferie, per assistere mamme e bambini e tenere l’ospedale aperto e sicuro nonostante la minaccia posta dal Covid-19. Progetto congiunto dell’intero Ordine di Malta, sotto la responsabilità operativa dell’Associazione francese dell’Ordine di Malta, l’Ospedale della Sacra Famiglia garantisce a tutte le donne di Betlemme e dell’area circostante un’assistenza alla maternità di alta qualità.

Con l’aumento della povertà, si legge ancora, l’Ospedale della Sacra Famiglia ha rinnovato il suo impegno a prendersi cura di tutte le mamme e di tutti i bambini, a prescindere da necessita’ e credo. Le nascite non si fermano per le pandemie e nel corso del 2020 all’ospedale sono nati finora piu’ di 4.200 bambini e oltre 400 bambini fragili o prematuri sono stati curati nel reparto all’avanguardia di terapia intensiva neonatale. “L’ospedale della Sacra Famiglia è un barlume di speranza in una terra travagliata” ha detto il Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta, Dominique de La Rochefoucauld-Montbel, che ha aggiunto: “svolge un ruolo fondamentale nella regione, contribuendo a ridurre la mortalità materna e infantile e gli aborti e a incrementare la disponibilità di cure prenatali regolari per le donne in stato di gravidanza. E’ l’unico ospedale della regione capace di garantire il parto e le cure dei bambini nati prima delle 32 settimane di gestazione. I miei pensieri e le mie preghiere vanno al personale dell’ospedale, che si è trovato sotto un’enorme pressione durante la pandemia”. “Quest’anno il periodo natalizio è iniziato sotto tono a Betlemme. Non ci sono stati festeggiamenti in Piazza della Mangiatoia e l’accensione dell’albero di Natale è avvenuta online. Normalmente sono migliaia i pellegrini in visita nella città a Natale, con alberghi, negozi e ristoranti pieni.

Quest’anno invece la città è vuota e il coprifuoco costringe le persone a rimanere in casa. Si potrebbe pensare che il Natale sia stato cancellato a Betlemme, ma lo spirito del Natale rimane forte. Il sindaco, Tony Salman, ha voluto ornare la piazza con un albero alto tre piani e un presepe a grandezza naturale: “Niente puòridurre la luce del Natale” ha detto il sindaco, assicurando: “continueremo a illuminare l’albero di Natale di Betlemme, la capitale del Natale, per diffondere la speranza in tutto il mondo attraverso la sua luce”. A Betlemme e’ Natale tutti i giorni, con la messa della vigilia del Natale celebrata ogni giorno nella Grotta della Nativita’. Lo spirito del Natale e’ vivo anche all’Ospedale della Sacra Famiglia, perché ogni nascita porta nuova speranza e gioia alle famiglie di Betlemme. Una istituzione sanitaria – conclude l’Ordine di Malta – di cui la citta’ ha bisogno ora più che mai per proteggere mamme e bambini. E l’Ospedale della Sacra Famiglia ha bisogno ora piu’ che mai dell’aiuto di tutti, per tenere viva la speranza e consentire alle mamme di Betlemme di dare alla luce i propri bambini a Natale e durante tutto l’anno.


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