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Covid, Zaia: “Consapevolezza e test rapidi la ricetta del Veneto”

Troppi contagi in regione? "Noi da sempre facciamo un gran numero di tamponi rapidi, che però sulla base della circolare del febbraio scorso, non possono essere inclusi nella statistica"

Pubblicato:28-12-2020 10:46
Ultimo aggiornamento:28-12-2020 11:11

luca zaia
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ROMA – Ci vuole consapevolezza nel leggere i dati, dice al Corriere della sera il presidente del Veneto Luca Zaia, in un’intervista sul quotidiano di oggi. Nella Regione “la situazione è seria, il Covid è un incubo”, ma serve consapevolezza “perché tra pochi giorni – dice Zaia nell’intervista – il governo cambierà modo di registrare i dati, come richiesto dalle Regioni” e i “nostri contagi si abbasseranno”. Un primato, quello registrato dal Veneto in questi giorni che hanno fatto passare, spiega ancora Zaia, il Veneto per un lazzaretto. “Noi da sempre facciamo un gran numero di tamponi rapidi – spiega il Presidente del Veneto – che però sulla base della circolare del febbraio scorso, non possono essere inclusi nella statistica”. Un sistema, questo spiegato da Zaia, che ha penalizzato la Regione ma che ora cambierà anticipa sempre il Presidente: dal ministero è infatti arrivata una bozza di circolare che sostituirà quella di febbraio, includendo quindi anche i tamponi rapidi, che sono già conteggiati nel novero dei positivi ma non nei test effettuati, facendo salire la percentuale dei casi riscontrati positivi. Zaia parla anche di vaccini, dicendo che al Veneto sono arrivate 875 dosi, con cui sono iniziate le prime somministrazioni, ma anche aggiungendo, con una stoccata indirizzata al Presidente campano De Luca che ha avuto ieri la prima dose, che “ai miei direttori generali ho detto di non vaccinarsi perché i vaccini, nella prima fase, servono per chi sta nelle terapie intensive, non per chi sta in ufficio”. Rispetto all’adesione da parte del personale sanitario regionale, Zaia ha parlato di una pre-adesione del 90%, “però credo – ha aggiunto – che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario. Il vaccino e’ certamente volontario, ma chi rappresenta un rischio per gli altri avra’ dei problemi. Le compagnie aree – ha spiegato ancora Zaia – hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi”. Infine, a proposito della polemica sul Veneto che nonostante il livello dei contagi è rimasto in zona gialla e che non ha superato i parametri per finire in zona arancione, il Presidente del Veneto risponde rimandando al mittente la polemica: “Non posso accettare che si dica che il problema dell’algoritmo sia un problema nostro o che ci siano numeri taroccati per restare in zona gialla”. 

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