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Sardine ora e poi? “Saranno anticorpo permanente”. E intanto la n.1 va in piazza da Bonaccini

Per Mattia Santori, volto pubblico del movimento nato a Bologna, "non ha senso che questo movimento diventi un partito un partito o un movimento politico"

Pubblicato:28-11-2019 12:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40
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BOLOGNA – Oggi, domani e dopodomani le piazze. E dopo? Cosa faranno le sardine dopo aver riempito le piazze d’Italia? Torneranno “sui territori a lavorare sui territori. La la grande domanda è come non disperdere le energie emerse in questo mese o che emergeranno”. Per Mattia Santori, sardina ‘numero 1’ e volto pubblico del movimento, questa “è la più grande questione” ora sul piatto, “posto che a mio avviso non ha senso che questo movimento diventi un partito o un movimento politico”. Dunque, spiega oggi a Radio Città del Capo, “si sta ragionando su farlo diventare un anticorpo permanente per una stabilità sociale in un’Italia che, mai come oggi, è fratturata da quel punto di vista anche per il messaggio e la politica leghista, e non solo”. Un anticorpo “per non isolarti e non sentirti solo rispetto ad un mondo divisivo che mette gli uni contro gli altri per far passare che ci sono categorie sociali migliori e peggiori”, aggiunge Santori.

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Dunque l’idea è farne una rete, una struttura stabile? “L’idea è questa”, ma la ‘soluzione’ migliore su come farla ancora non c’è anche perchè “in ogni piazza scopriamo un aspetto nuovo di questo fenomeno”. Quello nato a Bologna è stato un “esperimento”: sotto le Due torri le prime quattro sardine si sono dette “partiamo e vediamo come va. Poi la situazione ci è sfuggita di mano ma è bello perchè si moltiplicano variabili dell’esperimento su cui possiamo ragionare”, analizza Santori. Dopo la manifestazione a Roma, “che sarà la fase conclusiva di questa prima tornata, torneremo in Emilia e ci concentreremo su altri territori”.


In generale, analizza Santori, “c’è grande voglia di una rivalsa di pensiero” in tutte le città dove le sardine vanno in piazza “a prescindere dal colore della giunta” locale. Ciò che più colpisce Santori delle piazze che si riempiono di sardine e dei contatti con i tanti referenti che si attivano “è scoprire che il movimento delle sardine è composto per la maggior parte da persone che hanno subito una violazione dei propri diritti in qualche modo. Non è un caso che sia partecipato tantissimo da donne, non è un caso che sia partecipato tantissimo dal mondo lgbt o da chi ha subito attacchi su Facebook o sui social network: c’è anche una sete di giustizia che le persone stanno trovando in un movimento che ha abbandonato le bandiere per ritrovarsi” attorno a valori come “uguaglianza, giustizia, pari diritti per tutti e per vivere in società non per fare i propri interessi personali, ma per fare comunità”. Poco importa se tutto questo ha alla ‘radice’ Salvini e il suo modo di far politica. “Ci ha ‘creati’ lui, è il nostro peccato”, ma, ricorda Santori, “quanto abbiamo aspettato per rimetterci la faccia perchè tutto questo non continuasse?”. In ogni caso, “ogni momento politico, storico e sociale ha i suoi ‘trigger point’ (punto di innesco, ndr): ci voleva la scintilla che facesse scoppiare di nuovo una rivoluzione civica, pacifica e nonviolenta che riaffermasse una serie di questioni”.

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“IL 7 SARÒ IN PIAZZA DA BONACCINI”

in attesa di capire cosa ne sarà delle sardine, Mattia Santori il 7 dicembre sarà in piazza Maggiore, nel capoluogo emiliano, per la manifestazione elettorale di Stefano Bonaccini, presidente uscente della Regione in corsa per la riconferma. “Io personalmente andrò perchè mi piacciono le piazze e chi porta un messaggio politico in piazza“, spiega parlando oggi a Radio Città del Capo. Inoltre, è “molto curioso di vedere chi dovrebbe rappresentare l’alternativa a Borgonzoni o comunque a quella parte politica”. Il suo esserci però non implica altro. “Non essendo un movimento, non avendo un coordinamento, degli obblighi, dei dogmi o degli statuti, ognuno è libero di fare quello che gli pare“, spiega Santori. Tuttavia, non teme di restare ‘solo’.

“Credo che il risveglio della coscienza politica delle persone porterà anche e soprattutto un sacco di giovani, che la piazza politica non l’hanno mai vista o frequentata, ad ascoltare o capire cosa sta succedendo”, prevede Santori. Col pensiero rivolto al voto del 26 gennaio, “in Emilia-Romagna ci sentiamo rappresentati”, ma, aggiunge Santori, “la fortuna dell’Emilia-Romagna in queste elezioni è che ha una coalizione molto larga e molto vasta che va dal civismo alla sinistra ecologista progressista, al Pd ed altre realtà… Abbiamo questa fortuna”, però “non sempre questa idea appartiene anche al resto dell’Italia”. 

Santori poi ribadisce che chi dipinge le sardine legate o eterodirette dal Pd si sbaglia. “Mai militato e mai avuto tessere, anche se credo che non ci sia niente di male”. E comunque, precisa, in “pochissimi” casi i promotori di flash mob nelle città hanno trascorsi in politica. Quanto a Santori resterà il ‘volto’ delle sardine. Ci sono sondaggi che accreditano un ipotetico ‘partito delle sardine’ del 6-10%, qualcuno di loro si candiderà? “Non mi hanno chiesto di candidarmi e non è tra le mie priorità. Dico di no, mi sono bastate due settimane di vita da simil-politico per capire che non è la mia strada“, risponde il diretto interessato.

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“A BOLOGNA FAREMO UN BIS MOLTO BELLO”

Dopo l’adunata a Roma, forse in piazza San Giovanni, con l’ambizioso obiettivo di richiamare 100.000 persone da tutt’Italia, le sardine faranno il bis a Bologna, da dove hanno mosso i primi passi del loro exploit. Infatti, “sicuramente” torneranno in piazza, conferma la sardina “numero uno”, Mattia Santori, volto pubblico del movimento, oggi ai microfoni di Radio Cttà del Capo. “Non posso dire come, ma ci sarà un bis– anticipa Santori- molto bello, molto creativo. Ma vi dirò più avanti perchè ci stiamo ancora ancora lavorando, c’è tanto da fare e non promettiamo le cose prima di averle in mente per bene”.

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