ROMA – Il revisionismo cinematografico colpisce anche Mary Poppins. Il capolavoro di Robert Stevenson, datato 1964, non è più un film adatto a tutti. Nei cinema del Regno Unito, infatti, la sua classificazione è stata cambiata da U (universale) in ‘PG’, ‘parental guidance‘, ossia la dicitura per indicare una pellicola sconsigliata ai minori di 12 anni se non accompagnati da un adulto. La decisione del British Board of Film Classification (Bbfc) è stata motivata dall’uso di un ‘linguaggio discriminatorio’.
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Causa della riclassificazione di Mary Poppins è l’utilizzo della parola ‘ottentotti’, un termine dispregiativo originariamente usato dai coloni olandesi per riferirsi alle popolazioni dell’Africa meridionale. Nella pellicola è usato in riferimento alla faccia fuligginosa degli spazzacamini. Nello specifico, il termine è utilizzato due volte dall’ammiraglio Boom, un veterano della Marina che spara il suo cannone ogni ora.
Il termine ‘ottentotti’ è stato utilizzato nel 1600 dai coloni olandesi che si insediarono per primi intorno al Capo di Buona Speranza. Il nomignolo ‘hottentots’, che sta per balbuziente, era riferito alle tribù del luogo, i Khoikhoi, a causa dei suoni consonantici del loro linguaggio. Oggi la parola ottentotti è utilizzata solo per il nome di alcune piante e animali, come il fico dell’ottentotto o il cane degli Ottentotti (estinto).
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