NEWS:

Nino (Utopia): “Dal Covid alla guerra in Ucraina, l’Ue ha saputo affrontare gli shock”

L'esperto dell'agenzia di Bruxelles specializzata nei rapporti con l'Ue ne parlerà al corso di formazione del Parlamento europeo per giovani giornalisti che si svolgerà il 2, 3 e 4 marzo nella sede di Roma della Dire

Pubblicato:28-02-2023 15:16
Ultimo aggiornamento:28-02-2023 15:16
Autore:

unione_europea_ucraina
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

(Foto Twitter Commissione europea)

ROMA – L’Unione europea non è affatto andata in frantumi ma al contrario, di fronte agli shock della pandemia di Covid-19 e della guerra in Ucraina, ha saputo rispondere e rafforzarsi: è la lettura di Carmine Nino, Public Affairs manager di Utopia, agenzia di Bruxelles specializzata nei rapporti con l’Ue. L’esperto ne parlerà in occasione di un corso di formazione del Parlamento europeo rivolto a giovani giornalisti, content creator e operatori dell’informazione. L’appuntamento è in programma a Roma il 2, 3 e 4 marzo nella redazione dell’agenzia Dire.

Quelli degli ultimi anni sono stati probabilmente i due shock più violenti che l’Unione europea ha vissuto, prima con la pandemia e poi con il conflitto armato in Ucraina” sottolinea Nino. “Ci sono stati momenti nei quali la solidarietà di fronte alla minaccia del Covid-19 e poi rispetto al supporto militare di fronte all’aggressione russa sono state messe in discussione”.


Secondo il manager di Utopia, però, in soccorso dell’Ue è venuta la “capacità negoziale interna”, definita come “la sua fortuna e la sua forza”. Nino continua: “L’Europa non è andata in frantumi ma al contrario si è rivelata più unita di prima e più presente sia dal punto di vista economico e sociale, come conferma la vicenda della pandemia, sia da quello del supporto all’Ucraina; soprattutto, si è riscoperta comunione di intenti, con al suo interno non solo cittadini di singole nazioni ma cittadini europei”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it