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Medio Oriente, Tajani: “C’è un rischio autoradicalizzazione, occhio a chi si rade la testa e si fa crescere la barba”

Il ministro degli Esteri: "Sono stato costretto a dover adottare la linea dura anche per quanto riguarda la concessione dei visti"

Pubblicato:27-10-2023 14:34
Ultimo aggiornamento:28-10-2023 00:32
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ROMA – “Ero presidente del Parlamento Europeo quando un autoradicalizzato uccise il povero giornalista trentino Megalizzi e fece altre vittime. Quell’uomo era diventato terrorista, per questo invito tutti voi a tenere gli occhi bene aperti su queste cose. Se qualcuno cambia atteggiamento, si rade i capelli e si fa crescere la barba, mentre magari prima faceva la pizza, e si vede che ha un cambiamento, bisogna avere occhi aperti. Anche ai sindaci dico di avvisare le forze dell’ordine che c’è qualcosa che sta accadendo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando in occasione del Forum sulla Sicurezza organizzato dalla Regione Lazio. “Non sottovalutiamo che ci sono due guerre in corso: siamo schierati dalla parte della Ucraina e dalla parte di Israele. Non ci sono seri rischi di attentati, ma non dobbiamo sottovalutare il rischio di autoradicalizzazione”, ha aggiunto Tajani.

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TAJANI: ALZARE LIVELLO DI GUARDIA SU SICUREZZA CIBERNETICA

“Al ministero degli Esteri stiamo lavorando su un’altra questione di cui non si parla abbastanza: la criminalità cibernetica. Un altro settore su cui dobbiamo alzare livello di guardia. L’altro giorno abbiamo avuto attacchi a molti siti, probabilmente organizzati da stranieri dell’area mediorientale”, ha detto il ministro. “È Importante preservare le nostre banche dati che hanno un valore economico non secondario. I dati sono come lingotti d’oro- ha aggiunto Tajani- Non sottovalutiamo i rischi degli attacchi cibernetici e della conseguente vendita dei dati”.

TAJANI: COSTRETTO AD ADOTTARE LINEA DURA SU CONCESSIONE VISTI

Vista la situazione, il ministro spiega inoltre che è stato anche costretto “a dover adottare la linea dura anche per quanto riguarda la concessione dei visti, perché oggi c’è un rischio che i criminali si infilino tra i migranti. Visti facili significa anche favorire qualche criminale o qualche terrorista”. E ancora: “Ho richiamato alcuni funzionari delle ambasciate che concedevano visti in maniera troppo allegra. Non accadrà mai più finché sarò ministro degli Esteri, perché questo significa minare anche la nostra sicurezza interna”, ha spiegato Tajani. “Ho chiesto stamani al comandante dei Carabinieri che lavora con gli Esteri di adottare una linea durissima per impedire che ci siano imbrogli sia nella concessione di visti che della cittadinanza perché non possiamo permettere che da fuori arrivino minacce aggiuntive da quelle che abbiamo già in casa”.

TAJANI: GIUSTO ISRAELE COLPISCA LUOGHI DA DOVE PARTONO MISSILI CONTRO SUO STATO

Per Tajani “l”unica soluzione è trovare una prospettiva al popolo palestinese per tagliare l’erba sotto i piedi di Hamas: questo è l’obiettivo politico che ci siamo prefissati”. “Dobbiamo assolutamente lavorare con l’autorità nazionale palestinese, Hamas è un’organizzazione terroristica e va depotenziata- ha spiegato Tajani- È giusto che Israele colpisca i luoghi da dove vengono lanciati i missili contro il loro Stato, ma allo stesso tempo dobbiamo impedire che la popolazione civile da una parte e dall’altra sia vittima di una guerra. Le regole della guerra sono ben altre, non vorremo mai ce ne fosse una, siamo a favore della pace e stiamo lavorando in tutti i modi possibili per cercare di attenuare la situazione”. Per quanto riguarda invece la possibilità che il conflitto in Medio Oriente si possa allargare ad Iran e Libano, Tajani ha aggiunto che “il timore c’è sempre, dobbiamo lavorare affinché ciò non accada”.

TAJANI: PRONTI AD ANDARE A RIPRENDERE ITALIANI BLOCCATI A GAZA

“Sugli italiani bloccati a Gaza stiamo lavorando, sono 7 con passaporto italiano, 7 con passaporto italiano e palestinese, più ci sono 5 familiari ma fanno parte del gruppo. Stiamo seguendo minuto per minuto il consolato d’Italia a Gerusalemme e l’ambasciata di Gaza a Il Cairo che è pronta ad andarli a recuperare appena si apre a Rafah la possibilità di far uscire i non residenti a Gaza, quindi cittadini che non sono soltanto palestinesi. Noi siamo pronti ma non dipende da noi”. “Ieri il Consiglio europeo si è schierato a favore di una pausa, che non è una tregua, per permettere gli aiuti umanitari- ha aggiunto Tajani- Ci auguriamo che alla fine si trovi un accordo tra egiziani e israeliani per far uscire anche questi 14 italiani insieme ai 5 familiari”.

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