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La testimonianza di una madre a Gaza: “Non abbiamo pane, né latte”

La testimonianza è stata condivisa dall'organizzazione non governativa ActionAid

Pubblicato:27-10-2023 11:27
Ultimo aggiornamento:27-10-2023 11:27
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ROMA – “Che cosa ha fatto di male mio figlio? Ha solo una settimana e non ha latte o nulla da bere“. A parlare è Sabine, una madre costretta a lasciare la propria casa e a rifugiarsi in una scuola nel sud della Striscia di Gaza, regione palestinese dove dal 7 ottobre continuano i bombardamenti di Israele.
La testimonianza, con video e traduzione dall’arabo, è stata condivisa dall’organizzazione non governativa ActionAid.

Ho partorito durante la guerra, in un’atmosfera e in circostanze che solo Dio conosce” riferisce Sabine nel filmato. “Qui non c’è acqua, non c’è cibo, non c’è niente da bere e non c’è un posto dove mettere al sicuro il bambino… Non abbiamo pannolini, latte o altro”.

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La donna denuncia il fatto che gli aiuti umanitari che arrivano attraverso il valico di Rafah, dall’Egitto, sono insufficienti. “Siamo qui da quasi cinque giorni e non abbiamo pane” riferisce Sabine. “Nessuno ci ha portato pane o altro”.

Presentando la testimonianza, ActionAid denuncia che “in vista di una offensiva di terra da parte di Israele, la fame viene usata come arma di guerra, mentre i panifici continuano a essere bersaglio di bombardamenti indiscriminati e devono far fronte a una critica carenza di carburante”.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, raid di Israele nella regione palestinese hanno causato solo in 24 ore 481 vittime, portando il numero dei morti dal 7 ottobre a 7.028. A partire da quel giorno, secondo stime di Tel Aviv, negli assalti di Hamas nel sud di Israele sono state invece uccise oltre 1.400 persone.

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