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A Bologna la movida mette in difficoltà anche le fogne

Il Comune ha messo in moto una serie di analisi sulle fognature

Pubblicato:27-10-2016 14:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

GIOVANI-ALCOL
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bologna_piazza verdiBOLOGNA – La vita notturna di Bologna non crea problemi solo al sonno dei residenti e alla pulizia delle strade: a farne le spese è addirittura il sistema fognario. La segnalazione arriva dall’assessore comunale al Commercio e al Turismo, Matteo Lepore, intervenendo oggi in commissione. Negli ultimi tempi “stiamo facendo alcune analisi sulle fognature” e sugli impianti degrassatori, riferisce l’assessore, perchè “ci sono alcune strade in cui l’autospurghi arriva ogni settimana, con bollette molto alte per chi lo paga”. Questo perchè, in certe zone, si è creato “un carico di pubblici esercizi e di locali non compatibile con l’impianto delle fognature”, afferma l’assessore. Sempre in commissione, poi, Lepore stoppa (ma non del tutto) l’idea del “sindaco della notte” rilanciata da Coalizione civica, che già aveva proposto l’istituzione di questa figura nel corso della campagna elettorale, mutuando l’idea da altre città europee che già la applicano. Questa persona potrebbe ricoprire quattro ruoli insieme, spiega il capogruppo Federico Martelloni: “Facilitatore del confronto e della mediazione tra i soggetti interessati, coordinatore di un gruppo per la stesura di un regolamento condiviso, garante dell’applicazione di questo regolamento e anche di decisore”, nei momenti di “emergenza” in cui è necessario.

Lepore M. assessore comunale Economia Bologna“In alcune zone della città dobbiamo avere dei progetti per rilanciare la vivibilità”, commenta Lepore, sottolineando che “ci deve essere una figura che si mette a capo di questi progetti e faccia da facilitatore e mediatore”. In questo percorso “i quartieri devono essere protagonisti”, aggiunge Lepore: ieri il Consiglio del Santo Stefano “ha votato l’idea di una consulta della zona universitaria e potremmo lavorare in questa direzione”. Non è proprio di “sindaco della notte”, però, che Lepore intende ragionare: sia perchè “la parola sindaco in Italia ha un’accezione diversa rispetto ad altri Paesi”, sia perchè sarebbe meglio non distinguere notte e giorno quando si parla di vivibilità della città. In ogni caso, “a me interessa il risultato, lascerei a voi il confronto sulle terminologie”, conclude Lepore: “Se il Consiglio ci dà un mandato su queste linee, le possiamo portare avanti”.

di Maurizio Papa, giornalista professionista


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