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Potenza, stagionali trovano centro di accoglienza chiuso e chiamano il 112

Pd provinciale chiede intervento Regione e attacca Pepe (Lega)

Pubblicato:27-08-2020 12:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:48
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POTENZA – Arrivano per i lavori stagionali nei campi a Palazzo San Gervasio e chiamano il 112 perche’ l’unico centro di accoglienza e’ ancora chiuso e le baracche nel ghetto sono invivibili. Quanto accaduto ad un gruppo di migranti e’ stato denunciato su Facebook dal Pd della provincia di Potenza.

“Arrivati sul territorio e viste le condizioni di totale invivibilita’ del ghetto costruito con capanne e strutture provvisorie, in un territorio in cui non c’e’ nulla, non ci sono servizi, non c’e’ acqua, in una zona distante dal centro abitato e con nessuna possibilita’ di accedere ai beni primari – scrivono – i ragazzi, all’ingresso dell’unico centro di accoglienza di zona ancora chiuso, hanno chiamato il 112”.

Secondo le testimonianze, alcuni cittadini, venuti a conoscenza della situazione, si sono recati spontaneamente presso la struttura per portare cibo e coperte. Il centro di accoglienza dell’ex tabacchificio e’ ancora chiuso perche’ si appena concluso il bando della Regione per l’affidamento, con assegnazione alla Croce Rossa.


“Anche quando si aprira’ il centro di accoglienza di zona – solleva il Pd provinciale – non mancheranno i problemi perche’ i ragazzi braccianti presenti tra Palazzo San Gervasio e Venosa sono piu’ di trecento, ma e’ molto probabile che per le restrizioni legate al Covid la nuova struttura non potra’ ospitarli tutti”.

In vista delle amministrative del 20 e 21 settembre, inotre, il Pd provinciale attacca il ricandidato sindaco a Tolve e senatore leghista Pasquale Pepe che nel suo programma elettorale dice “no all’utilizzo di immobili comunali e privati per l’ospitalita’ a immigrati clandestini e migranti economici”.

Nel sottolineare che “i braccianti rappresentano il motore della filiera agricola”, il Pd ha chiesto all’assessore regionale alle Politiche agricole Francesco Fanelli e al govenratore Vito Bardi di “garantire e tutelare la dignita’ umana e lavorativa di tutti i lavoratori stagionali presenti sul territorio lucano”.

L’appello ai sindaci delle aree interessate e’ poi quello “di provvedere ai bisogni minimi di sussistenza“. 

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