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Genoa, ecco Retegui: “Difenderò questa maglia fino alla morte”

Il nuovo attaccante rossoblu si presenta, stasera primo bagno di folla in piazza De Ferrari. Zangrillo: "Il Genoa è tornato, sogno realizzato"

Pubblicato:27-07-2023 17:09
Ultimo aggiornamento:27-07-2023 17:12

mateo retegui_genoa
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GENOVA – “Per me è un onore e un sogno essere qui, in una grandissima squadra, un grandissimo club con tantissima storia, sono felice. E’ un onore giocare in serie A e il Genoa è la scelta migliore. Avevo altre opzioni, ma per me e per la mia famiglia venire a Genova era la decisione migliore. E, poi, un mio bisnonno era genovese: era destino che venissi qui“. Parole di Mateo Retegui, il nuovo attaccante del Genoa, presentato ufficialmente alla stampa oggi pomeriggio, in attesa del primo bagno di folla stasera alle 19 in piazza De Ferrari a Genova. Parla un po’ italiano, di più in spagnolo, sotto lo sguardo e i sorrisi della famiglia in prima fila.

L’ATTACCANTE DELLA NAZIONALE SCEGLIE IL NUMERO 19

Indosserà la maglia numero 19 e non vuole essere chiamato “El chipita. Solo Mateo”. Da argentino, racconta di aver “parlato con Milito e mi ha detto che è una bellissima città, ci sono grandissimi tifosi. Il Genoa è un club molto importante in Italia e sono molto contento di vivere in questo momento”. Dal “Principe” Milito al “Re” Retegui, come è stato presentato dalla società sui social: “Per me è un onore essere stato presentato come un re. E’ un sogno molto grande. Grazie a tutti e forza Genoa”.

Poi, parole che per i tifosi rossoblù sanno di miele: “Sono pronto per giocare, sono in ottima condizione. Voglio difendere la maglia e questi colori fino alla morte. Il Genoa è una grandissima squadra, con grandissimi tifosi, so bene che sono molto passionali. Il Genoa ha vinto nove scudetti: sono molto felice di esse qui e di rappresentare questo stemma che è molto importante nel calcio italiano”.


‘QUI PER SEGNARE TANTI GOL’

Con Gilardino ha già parlato di calcio, ma il modulo per lui non è un problema. “Gilardino è un grande allenatore ed è stato un grandissimo giocatore della nazionale. E’ un onore che sia il mio allenatore. Imparerò molto da lui e da tutta la squadra. Mi adatto a quello che chiedono gli allenatori e a quello che serve alla squadra. Vengo a crescere, a imparare e per dare il mio apporto alla squadra. La cosa più importante è la squadra e poi segnare tanti gol. Sono qui perché voglio stare qui e mi piace stare qui. Per la storia del club, per come la società e il mister si sono interessati a me. E’ un onore che mi mostrino questa fiducia. E’ la decisione giusta”.

Inevitabile un passaggio sulla nazionale. “Non ho ancora parlato con Mancini, ma ringrazio tutto lo staff della nazionale perché hanno sempre avuto buone parole per me”. Infine, la Serie A. “So che è il campionato italiano è molto diverso da quello argentino. Qui è duro, difficile, voglio iniziare a dimostrare di essere all’altezza del club“.

ZANGRILLO: SOGNO REALIZZATO, IL GENOA È TORNATO

È un Alberto Zangrillo tradizionalmente pacato, ma finalmente raggiante quello che da “presidente del Genoa e primo tifoso” presenta alla stampa il nuovo attaccante rossoblu e della nazionale, Mateo Retegui. La cautela e la scaramanzia degli ultimi giorni di trattativa possono essere finalmente messe da parte. “Fare il presidente di una società di calcio è un sogno meraviglioso- esordisce- quando però sei anche il primo tifoso inizia il difficile: bisogna misurare le parole, comportarsi di conseguenza, talvolta deludere con le parole. Ma basta non deludere con i fatti. Oggi presentiamo la realizzazione di un sogno, iniziato poco dopo la nostra promozione“.

Sogno che, ammette Zangrillo, “sembrava assolutamente irrealizzabile, qualcosa di irraggiungibile. Ma a un certo punto è entrato nella testa di un gruppo meraviglioso, importante, unito, che ha alle spalle una grande proprietà, moderna nelle dinamiche e nella visione, che ha potuto credere in questo sogno, lo ha seguito passo passo e, alla fine, lo ha realizzato”.

OTTOLINI: CI AVEVAMO PROVATO GIÀ L’ESTATE SCORSA

Un sogno, svela il direttore sportivo Marco Ottolini, che ha accarezzato la mente della società rossoblu già l’anno scorso. “Avevamo provato a intavolare qualcosa già l’estate scorsa, lo seguivamo da parecchio tempo, ma non se n’è potuto fare nulla. Poi, c’è stata una sera a cena a Genova in cui Flavio (Ricciardella, direttore generale del Genoa che ha seguito in prima persona la trattativa Retegui, Ndr), mi dice: ‘E se prendiamo Retegui?’. Magari…”. Quel magari è diventato realtà, con un contratto quadriennale con opzione per un quinto anno molto consistente per le casse di un club neopromosso, che la dice lunga sull’ambizione della proprietà americana, i 777 Partners.

“Quando l’obiettivo è alto- riprende il presidente Zangrillo- ci sono tante difficoltà. Questo sogno doveva essere trattato, seguito, monitorato. Dovevamo avere rispetto, cautela, attenzione. Ricciardella ha fatto un lavoro oscuro, tattico, impegnativo, faticoso…ci ho anche litigato negli ultimi tempi perché la tensione era alta e la competizione era importante. Anche Ottolini è stato maestro di diplomazia, quasi come me. Alla fine, la realizzazione in carne e ossa di questo sogno ci dice che il Genoa è tornato e porta avanti un progetto straordinario che è quello che avevamo promesso quasi due anni fa”.

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