Non bastavano le batoste elettorali in Abruzzo e Sardegna. Per il M5S c’è pure la grana Giulia Sarti, costretta a dimettersi da presidente della commissione Giustizia della Camera. La signora aveva accusato l’ex fidanzato di averle sottratto i soldi che lei doveva rimborsare al Movimento. Una balla. Ieri il tribunale, che ha trattato il caso, ha prosciolto l’ex fidanzato e rimandato le bugie al mittente, Giulia Sarti appunto.
Oggi Di Maio ha chiesto l’espulsione della deputata, che in alcune messaggi aveva tirato in ballo anche i capi della comunicazione del M5S. Un duro colpo all’immagine purista del Movimento. Questa la farsa nostrana, per quanto riguarda la tragedia, vera, quella arriva dall’Europa.
Per la Commissione i conti italiani sono sballati, soprattutto la manovra del governo non va. Servono misure correttive in tempi brevi. Tradotto: tagli per tutti. Tra un mese si vota in Basilicata e a seguire in circa 3.000 comuni italiani. A fine maggio le elezioni europee. Chiaro che se il M5S continuerà a prendere botte elettorali, qualcosa dovrà cambiare. Il M5S potrebbe spaccarsi, tra quelli che vogliono tornare all’opposizione e quelli che preferiscono le poltrone di governo. E visto che Salvini ha giurato che mai e poi mai tornerà con Berlusconi, magari nascerà un partito unico tra la Lega e quella parte governista del M5S.
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