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A Cittaducale l’arte ferita dal terremoto del 24 agosto FOTO

Sono 1.233 le opere che trovano spazio nelle strutture tubolari antisismiche e nei box adibiti dall'unita' tre del ministero dei Beni culturali

Pubblicato:26-10-2016 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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CITTADUCALE (RIETI) – Reliquiari, crocifissi, dipinti e tabernacoli. E poi sculture, croci e tavole. E tantissimi frammenti da ricomporre. L’arte ferita dal terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito Accumoli, Amatrice e gli altri borghi del Lazio e’ tutta a Cittaducale, in un garage messo a disposizione dal Corpo forestale dello Stato.

Sono 1.233 le opere che trovano spazio nelle strutture tubolari antisismiche e nei box adibiti dall’unita’ tre del ministero dei Beni culturali, coordinata dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo. Circa 800 metri quadrati trovati e messi in sicurezza in tempi record accolgono i reperti fin dai giorni dell’emergenza post sisma.

Alcune sculture sono ancora avvolte dagli imballaggi, molte altre poggiano su tavoli di diverse dimensioni. Uno dopo l’altro, lungo le strutture scorrono i volti dei santi e della Vergine, come la Madonna in trono con Bambino di Poggio d’Api proveniente dal Palazzo comunale di Accumoli, ma anche il Crocifisso arrivato da Santa Maria del Popolo e il paliotto in cuoio di Sant’Angelo di Amatrice. E poi la Croce astile che era custodita dal museo civico di Amatrice, crollato a causa del sisma, da cui arriva anche il dipinto su legno raffigurante la Sacra famiglia con San Giovannino di Cola Filotesio dell’Amatrice.


All’ingresso, una grande stampa riproduce il Santuario dell’Icona Passatora, mentre su un tavolo di fronte diverse vaschette dividono i frammenti venuti giu’ dal Santuario la notte del terremoto.

Dedicheremo questo luogo di ricovero a Floriana Svizzeretto, direttrice del museo civico di Amatrice vittima del sisma“, ha detto il ministro dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che oggi ha visitato il padiglione.

“Non sara’ soltanto uno spazio di deposito e di tutela, ma anche di restauro– ha aggiunto- perche’ qui verranno i nostri tecnici dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, dell’Opificio delle pietre dure e delle Soprintendenze per gestire direttamente il restauro. Poi- ha tenuto a dire- con la ricostruzione queste opere verranno restituite ai luoghi da cui provengono”.

Prima di arrivare al deposito adibito negli spazi del Corpo forestale, Franceschini e’ andato ad Amatrice per “vedere il lavoro straordinario che stanno facendo i volontari, i Vigili del fuoco, i Carabinieri tutela patrimonio culturale e i nostri tecnici. E’ un lavoro encomiabile e unico- ha detto- in una situazione drammatica e difficile”.

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