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VIDEO | Reti intelligenti contro il meteo pazzo, a Rimini Hera docet

I nuovi modelli di gestione digitale delle reti non solo rendono smart le città, ma permettono anche di trovare soluzioni anche al problema climatici

Pubblicato:26-06-2019 15:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:27

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https://youtu.be/GBaGnC4MZPo

RIMINI – Le utilities come motori del cambiamento e della trasformazione delle città in smart city, grazie a nuovi modelli di gestione digitale delle reti che sfruttano il potenziale delle nuove tecnologie e consentono il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e di risposta efficace anche ai cambiamenti climatici. E’ questo il focus della quinta edizione di Servizi a Rete Tour 2019, conferenza itinerante e piazza d’incontro e confronto tra operatori, tecnici e istituzioni. Nella sede di Hera a Bologna oggi si sono dati appuntamento oltre 15 società di servizi e quasi 50 aziende del settore, per fare il punto e confrontarsi su ‘case history’ in cui l’introduzione di tecnologie innovative ha avuto un ruolo centrale per risolvere i problemi legati alla gestione delle reti del sottosuolo e alla digital transformation.

“Servizi in rete non è solo un convegno, è un modo per fare incontrare i veri protagonisti del cambiamento, della resilienza di città sempre più smart, con aziende che sviluppano progetti innovativi proprio per contribuire al lavoro delle utilities. In questa occasione si presentano tutte le esperienze più importanti dell’anno e le aziende illustrano gli strumenti e i prodotti utilizzati per realizzare con successo le opere messe in campo dalle società di servizi”, spiega Liliana Pedercini, direttore di Tecnedit e organizzatrice si Servizi in rete tour.



 

Hera, per esempio, ha contribuito alla riflessione illustrando uno dei suoi progetti più importanti in campo idrico, il Piano di salvaguardia della balneazione e di salvaguardia idraulica adottato nel 2013 dal Comune di Rimini non solo per garantire una migliore qualità delle acque del litorale, ma anche per evitare gli allagamenti, sempre più frequenti in conseguenza dei cambiamenti climatici. “Inizialmente il progetto puntava ad aumentare la qualità dell’acqua del mare, ma è stato chiaro fin dall’inizio che l’intervento avrebbe potuto portare altri benefici: per questo nel tempo sono state apportate modifiche sul fronte della salvaguardia idraulica della città. Il piano si è così concentrato sulla capacità di smaltire attraverso i sistemi di pompaggio di condotte a mare l’eccesso di acqua pulita prodotto dalle pioggia. In particolare, grazie alla vasca Kennedy avremo una capacità di smaltimento a mare di 20 metri cubi al secondo che rappresenta la portata delle piogge centenarie. Con questo progetto abbiamo risolto definitivamente il problema della salvaguardia idraulica del centro di Rimini”, assicura il direttore generale Operation di Hera, Roberto Barilli.

“Nello stesso tempo, le ordinanze di divieto della balneazione si sono dimezzate. Quindi abbiamo avuto benefici di carattere ambientale, visto che le acque scaricate in mare sono più pulite, e benefici idraulici a fronte di eventi meteo straordinari”, aggiunge Barilli. L’Emilia-Romagna vuole fare scuola anche sul fronte dell’organizzazione “intelligente” delle reti elettriche e termiche.

Il nuovo piano energetico regionale punta a una decarbonizzazione dell’economia locale, abbattendo dell’80% entro il 2050 le emissioni gas serra. “Un obiettivo lontano, c’è ancora molto da fare”, ammette Attilio Raimondi, responsabile dell’attuazione del piano energetico della Regione. Anche in questo caso reti ‘smart’ che sappiano integrare le nuove tecnologie digitali nel campo del flusso delle informazioni e possono aiutare a costruire sistemi intelligenti e, soprattutto, sostenibili, capaci di abbattere i consumi e migliorare l’efficienza delle reti. “In questa fase le reti sono importanti, perchè sono un protagonista fondamentale del cambiamento del modello di sviluppo: dovranno essere reti ‘intelligenti’ in grado di governare i sistemi energetici in modo da consentire non più una generazione centralizzata, ma il contributo di tutti i soggetti del territorio alla produzione e alla distribuzione dell’energia”, sottolinea Riamondi.

Come gestori delle reti, le utilities sono in prima linea per la trasformazione ‘smart’ delle comunità. “In Emilia-Romagna, le aziende, essendo il risultato di integrazioni con una forte connotazione industriale, hanno avuto una capacità di investire in innovazione superiore alla media nazionale. Questo ha garantito la loro crescita, l’efficienza della gestione e la qualità dei servizi. Adesso, le parole chiave per il futuro sono sostenibilità e digitalizzazione, due concetti che vanno di pari passo”, osserva Luigi Castagna, presidente di Confservizi Emilia-Romagna. “Questi due fattori garantiranno la continuità operativa in termini di resilienza ai fattori del cambiamento climatico e la capacità di rispondere alle nuove esigenze dei territori. L’intelligenza applicata alla gestione delle reti permetterà una maggiore efficienza del sistema“, conclude Castagna.

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