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Il migrante s’inventa “uomo della metro”. E al Mondiale i tifosi vanno in visibilio

Tra una partita e l'altra non c'è tempo per parlare di diritti dei lavoratori. Ma un ragazzo arrivato dal Kenya...

Pubblicato:25-11-2022 14:27
Ultimo aggiornamento:25-11-2022 16:44
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(Foto credits Nairobi Gossip Club)

ROMA – Quelli in corso in Qatar sono i Mondiali dei lavoratori migranti, in un modo o nell’altro. Se i diritti negati escono dalla porta per via del rincorrersi dei match, che non sembrano lasciare tempo alle rivendicazioni di sindacati e ong, la centralità dei lavoratori stranieri nell’emirato entra dalla finestra dei social media, a volte in modo scherzoso e divertente.

CHI E’ ABUBAKR ABBAS?

Prendete Abubakr Abbass, ad esempio, 23enne keniano che lavora a Doha e che si occupa di incanalare il traffico di turisti che dallo storico mercato di Souq Waqif si dirige verso la stazione della metropolitana vicina.


Pose ironiche, a volte anche in sella a una sedia da arbitro di tennis, megafono e grosso guanto di spugna a ingrandirgli la mano, i video del giovane sono virali su Tik Tok e Twitter, dove “metro man”, come Abbas è stato soprannominato, fa incetta di like ed emoticon che piangono dalle risate.

DA AL JAZEERA AL RESTO DEL MONDO

Il lavoratore keniano, di cui si sa poco, come evidenzia l’emittente panaraba Al Jazeera, si è guadagnato un posto anche sul profilo ufficiale dei Mondiali Fifa, che ne ha ricondiviso un filmato e sottolineato “lo stile accattivante” nel guidare i visitatori. Oltre 2300 i “mi piace” al post, che è diventato anche un’occasione per rilanciare le rimostranze dei tifosi africani: a decine infatti lamentano l’arbitraggio di Portogallo-Ghana della prima giornata, che avrebbe favorito i lusitani e giocato un ruolo nella sconfitta per tre a due delle “Black Stars”.

Non è la prima volta che un lavoratore keniano fa notizia in Qatar. Malcolm Bidal, un blogger che aveva denunciato le condizioni dei migranti nell’emirato, era stato arrestato e tenuto in isolamento per oltre un mese lo scorso maggio. L’attivista ha potuto lasciare il Paese del Golfo ad agosto, dopo aver pagato una multa da 6mila dollari.

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