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Dj Fabo: “Da Consulta un’occasione, politica affronti tema eutanasia”

Le reazioni all'invito della Consulta a legiferare sul tema del fine vita

Pubblicato:25-10-2018 08:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42
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ROMA – “La decisione della Consulta è un’occasione importante per il Parlamento. Serve più che mai adesso aprire il dibattito su un argomento delicato rispetto al quale ci deve essere attenzione e sensibilità. La politica affronti il tema dell’eutanasia”. Cosi’ il presidente della Camera Roberto Fico dopo la decisione della Corte Costituzionale sul caso di Cappato accusato di aver aiutato Dj Fabo a morire accompagnandolo in Svizzera.

Leggi ancheDj Fabo, la Consulta chiede al Parlamento una legge sul fine vita

FRATOIANNI (LEU): ANCORA UNA VOLTA CONSULTA INDICA LA STRADA

“Ancora una volta la Consulta indica la strada alla politica e riconosce le ragioni della libertà e del rispetto della dignità delle persone”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.


“Ora è necessario che il Parlamento faccia il suo dovere. Possibilmente ricordandosi di operare nel 2018 e non negli anni ‘50. Oltre- conclude Fratoianni- ogni ipocrisia”.

MARCUCCI: PD DISPONIBILE A FARE LEGGE SUL FINE VITA

“In un Paese civile ed europeo, domani mattina tutti i gruppi parlamentari si siederebbero ad un tavolo per concordare una buona legge sul fine vita. Il Pd è disponibile a farlo, ma temo che a quel tavolo saremo soli”. Così ier isera il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci sulla sentenza della Corte Costituzionale su Dj Fabo.

DELLA VEDOVA (+EU): DECISIONE STORICA DELLA CONSULTA

“La decisione della Consulta conferma l’urgenza di completare in sede parlamentare il lavoro avviato alla fine della scorsa legislatura con la legge sul fine vita e sulle direttive anticipate di trattamento. La Corte Costituzionale indica inoltre al Parlamento in modo esplicito l’esigenza di garantire responsabilmente diritti costituzionalmente rilevanti privi di adeguata tutela”. Lo afferma il coordinatore di +Europa, Benedetto Della Vedova.

“È ormai evidente che non può più essere una norma del codice penale a rispondere alla domanda di milioni di malati che chiedono siano loro risparmiate sofferenze giudicate intollerabili. Non ha alcuna coerenza- prosegue Della Vedova- una legislazione che da una parte riconosce la volontà di Piero Welby e dall’altra disconosce quella di Dj Fabo e che consente legalmente a un medico di staccare il respiratore al primo, ma condanna alla galera chi ha accompagnato in Svizzera il secondo. Ritengo che, dopo l’implicito riconoscimento della Corte, l’Italia e tutte le forze politiche debbano un sincero ringraziamento all’Associazione Luca Coscioni, ai promotori della campagna #eutanasialegale e a Marco Cappato e Mina Welby, che devono oggi rispondere per un reato che- conclude il coordinatore di +Europa- non è più tale nella coscienza della maggioranza degli italiani”.

GASPARRI: ESAMINARE DECISIONE CORTE MA NO A OMICIDIO PER LEGGE

“Bisognerà esaminare con attenzione la decisione della Corte Costituzionale. Ma, in ogni caso, non si potrà dar luogo a una legge che consenta l’eutanasia. Sarebbe una autentica follia che nessuna interpretazione di diritto potrebbe avallare. L’omicidio per legge non ci sarà mai”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

QUAGLIARIELLO (IDEA): PARLAMENTO DISCUTA MA NO A EUTANASIA

“Attenderemo l’ordinanza della Corte Costituzionale e la valuteremo con attenzione. Intanto, seppur con una irrituale ‘data di scadenza’, prendiamo atto del riconoscimento che debba essere il Parlamento a pronunciarsi, e confidiamo che ciò avvenga all’esito di una discussione all’altezza della posta in gioco, nel massimo rispetto delle persone sofferenti e della libertà di ogni uomo ma con altrettanta determinazione nel chiudere la porta a qualsiasi deriva eutanasica”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’.

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