NEWS:

VIDEO | Fine vita, in Toscana raccolte 10.000 firme. Cappato: “Regione approvi la legge”

Presente al momento del deposito delle firme a palazzo del Pegaso, il tesoriere dell'associazione Marco Cappato

Pubblicato:14-03-2024 11:15
Ultimo aggiornamento:14-03-2024 11:15

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

FIRENZE – Consegnate in mattinata in Consiglio regionale 10.000 firme raccolte in tutta la Toscana, su iniziativa dell’associazione Luca Coscioni, a sostegno della proposta di legge che prevede tempi certi di risposta da parte del servizio sanitario alle richieste di suicidio assistito.

Il testo, collegato alla campagna nazionale Liberi subito, è in corso di presentazione in ogni Regione.

Presente al momento del deposito delle firme a palazzo del Pegaso, sede dell’assemblea legislativa toscana, anche il tesoriere dell’associazione, Marco Cappato:Diecimila persone in Toscana danno l’opportunità alla Regione di approvare delle buone  regole per dare tempi certi di risposta a chi, affetto da sofferenza insopportabile, chiede di poter morire senza soffrire- spiega l’attivista radicale, parlando coi giornalisti- questo è già un diritto che abbiamo strappato con la Corte Costituzionale e con la disobbedienza civile per l’aiuto a dj Fabo, ma questo diritto per essere attuato ha bisogno dell’intervento del servizio sanitario regionale”.


Quindi, sintetizza Cappato, “chiediamo che entro 20 giorni il servizio sanitario verifichi le condizioni della persona richiedente e decida se può essere aiutata a terminare la propria vita.

È un’occasione che si offre alla Toscana, attraverso l’iniziativa popolare, di dare delle risposte alle persone che soffrono.

L’augurio è che le consigliere e i consiglieri regionali e il presidente Eugenio Giani vogliano approfittare di questa occasione per non girare la testa dall’altra parte: i cittadini hanno fatto il loro compito ora tocca a loro approvare delle buone regole”.

In Toscana, ricorda ancora Cappato, “è già accaduto in un caso che una persona sia stata aiutata a morire. Ci dicono che allora una legge non servirebbe, ma non è vero- aggiunge- una legge serve perché intanto le amministrazioni possono cambiare colore e sensibilità e anche tra un’Asl e un’altra ci può essere una diversa capacità di rispondere a queste richieste. Vogliamo, invece, che ci sia la certezza di regole che valgono per tutti”.

La Regione Toscana, incalza il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, “trovi il tempo fra i vari affari, appalti, nomine anche di discutere di diritti e libertà individuali.

Sarebbe una garanzia per i prossimi anni, perché significa non far dipendere un diritto dalla buona volontà della gestione sanitaria, ma da regole precise che garantiscano tutti”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it